Un mini cellulare, due schede sim, 15 grammi di hashish. Il tutto occultato in una bomboletta del gas di quelle che si usano per i fornellini da campeggio. Ennesimo sequestro all’interno di una cella della Casa circondariale di Fuorni. Il fornellino era di proprietà di Vincenzo Sabbatino di Nocera Inferiore, in carcere per reati legati agli stupefacenti. A darne notizia è Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia
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Penitenziaria dell’adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o di altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani” Resta, comunque, da chiarire in che modo oggetti non consentiti e lo stupefacente continuano ad “entrare” nel penitenziario di Fuorni. In passato sono stati anche numerosi i sequestri operati anche durante i colloqui con i parenti o immediatamente dopo. Il blitz all’interno della casa circondariale è stato posto in atto all’alba di ieri. Gli agenti penitenziari sono entrati in azione nel reparto della prima sezione dove si trovano i detenuti comuni e, guidati dal commissario capo Gianluigi Lancellotti hanno ispezionato alcune celle a campione. Era già da qualche giorno che gli agenti avevano il sentore che vi fosse qualcosa di anomalo. E, considerato anche i precedenti sequestri hanno deciso di organizzare le perquisizioni. In una delle celle ispezionate, ben occultati in una bombola del gas di un fornellino i poliziotti hanno rinvenuto telefonino sim e stupefacente. Il fornellino era di proprietà di Vincenzo Sabbatino di Nocera Inferiore, in carcere per reati legati agli stupefacenti. In ogni cella i detenuti hanno diritto ad avere un fornellino ciascuno per la preparazione di bevande calde o caffè. Il materiale è stato sequestrato e inviato alla magistratura che ha aperto un fascicolo. Ovviamente il detenuto non ha saputo fornire alcuna spiegazione circa il possesso di quanto sequestrato, resta comunque da chiarire a chi serviva quel cellulare. Lo utilizzava il detenuto per chiamare parenti e familiari o, lo stava semplicemente custodendo a qualcuno. Ora sicuramente bisognerà attendere che i periti analizzino il contenuto del cellulare e della sim prima di capire a cosa servisse quel mini cellulare. Sono mesi che la casa circondariale di Fuorni continua a far parlare di se per i continui sequestri che vengono operati dagli uomini della polizia penitenziaria.
Articolo pubblicato il giorno 11 Aprile 2018 - 10:03