Maddaloni. Custodia cautelare per quattro persone ritenute responsabili, a vario titolo e in concorso, di immigrazione clandestina di extracomunitari, favoreggiamento continuato e pluriaggravato nonché corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Il fermo degli indagati era stato emesso dalla procura di Santa Maria Capua Vetere lo scorso 18 aprile a conclusione di un’attività d’indagine condotta dagli agenti della Squadra mobile di Caserta. C’è stata poi l’ordinanza del gip sammaritano. Gli investigatori hanno accertato che Silas Silva De Araujo, in collaborazione con altre persone che operavano in Brasile e in Gran Bretagna, gestiva un flusso di cittadini brasiliani provenienti dal Regno Unito per far ottenere loro la cittadinanza italiana e la carta d’identità rilasciata dal Comune di Maddaloni. Fondamentale per perpetrare la truffa è stata la collaborazione di un funzionario infedele del Municipio della città del Casertano che, utilizzando documenti falsi apparentemente riconducibili agli Uffici consolari brasiliani, provvedeva a rilasciare documenti d’identità grazie ai quali gli stranieri potevano richiedere, per sé e per i propri familiari e senza averne alcun diritto, il permesso di soggiorno in Inghilterra quali cittadini dell’European Economic Area. Nel corso di una perquisizione negli uffici del Comune di Maddaloni – ha ricostruito il procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere con funzioni vicarie, Antonio D’Amato – sono stati ricostruiti numerosi casi di falso riconoscimento della cittadinanza italiana a favore di brasiliani. Contestati anche molti reati di falso in atto pubblico. L’indagine ha anche messo in evidenza come Silva De Araujo, con la collaborazione di due degli italiani destinatari dei provvedimenti restrittivi, procurava anche appartamenti, hotel e B&B dove i cittadini brasiliani potevano soggiornare durante il tempo necessario per conseguire il rilascio delle carte d’identità. Alcuni degli indagati, inoltre, individuavano nuclei familiari di Maddaloni, nei cui stati di famiglia inserire i cittadini brasiliani, dietro compenso in denaro. Le indagini hanno consentito di accertare che i brasiliani versavano oltre mille euro per poter ottenere quanto desiderato.
Articolo pubblicato il giorno 21 Aprile 2018 - 18:36