“Stamattina abbiamo avuto conferma ai nostri timori. Nessun consigliere, né assessore, né tantomeno lo stesso presidente della giunta regionale, hanno mai versato un solo euro dal taglio volontario delle proprie indennità, istituito con la finanziaria 2017 su iniziativa dello stesso De Luca e votato in maniera compatta dalla sua maggioranza, per destinarlo al capitolo di bilancio per le politiche sociali. E’ stato imbarazzante osservare l’assessore D’Alessio, che già un mese fa si era sottratta dal rispondere in aula adducendo non meglio precisati ritardi nei trasporti, arrampicarsi sugli specchi mentre, nel corso del question time, è stata costretta a rivelare una verità che purtroppo non ci ha sorpreso. Ovvero, che ad oggi risulta che nessuno ha scelto di usufruire della possibilità di tagliarsi volontariamente lo stipendio, rinunciando alle proprie indennità di carica e di funzione, per finanziare politiche di sostegno alla famiglia e al sociale. Se noi sette consiglieri del Movimento 5 Stelle abbiamo scelto di creare un nostro fondo, sul quale ad oggi abbiamo già versato la somma di 505.784,55 euro, e non di destinare gli stessi soldi alle pessime politiche sociali di De Luca, oggi ci troviamo di fronte al più emblematico dei paradossi. Ovvero, che neppure De Luca crede in quel provvedimento che lui stesso ha proposto, che si va spendendo nelle sue televisioni, ma sulla scorta del quale per primo non ha versato un centesimo. Né ci crede la sua stessa maggioranza, che un anno e mezzo fa aveva votato a favore di quell’emendamento. Questa si chiama incoerenza”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“Da quando è in vigore la legge bluff di De Luca sono trascorsi 15 mesi. Se da quel giorno 43 membri di questo Consiglio, esclusi i consiglieri M5S, e i dieci componenti della giunta avessero destinato appena mille euro dal taglio volontario della propria indennità, avrebbero messo da parte 795mila euro da destinare alle politiche per la famiglia e per il sociale. Alla luce di quanto appreso, comprendiamo perché non è mai stata accolta la proposta del Movimento 5 Stelle di un taglio obbligatorio e non volontario delle indennità di carica e di funzione. Proposta che siamo pronti a reiterare”.
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