“E’ stato sufficiente un blocco al Termovalorizzatore e un problema allo Stir ed ecco che i nodi vengono al pettine ed evidenziano ancora una volta l’instabilità dell’incompleto ciclo integrato dei rifiuti in Campania. Se da un lato in questi anni è cresciuta la raccolta differenziata con la Campania, che raggiunge il 51,6 % di raccolta differenziata, e si conferma tra le regioni più virtuose nell’intero Mezzogiorno e con performances migliori anche di regioni del Centro Nord, il rovescio della medaglia è rappresentato dalla mancanza realizzazione degli annunciati impianti di compostaggio che di fatto hanno creato le condizioni per far di nuovo precipitare la nostra regione di nuovo nella perenne emergenza. E nella ricerca delle responsabilità con politici e amministratori che fanno da scaricabarile, ancora una volta il tempo è trascorso senza trovare soluzione.” In una nota Mariateresa Imparato presidente Legambiente Campania commenta la crisi dei rifiuti a Napoli e in Campania.
“Nel frattempo- prosegue presidente Legambiente Campania- corre inesorabile il contatore a tempo della sanzione giornaliera di 120.000,00€ inflitta dalla Corte di Giustizia Europea, nel 2015 e che ricade nel silenzio assoluto sul portafoglio dei cittadini. E’ evidente la necessità di procedere nei tempi più brevi possibili nella realizzazione degli impianti per l’organico, non con le parole ma con fatti concreti. Riguardo alle opposizioni alla realizzazione degli impianti- conclude Imparato di Legambiente- servirà un forte impegno e un atto di responsabilità delle Pubbliche Amministrazioni, a partire da Napoli , nell’operare con responsabilità, trasparenza e coerenza, informando e coinvolgendo le comunità locali nella scelta dei luoghi per riguadagnare la fiducia dopo anni di annunci rimasti solo sulla carta.”
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