L’assassino torna sempre sulla scena del crimine. Non succede solo nei crime americani. E’ accaduto anche a Buonabitacolo piccolo e tranquillo comune del Vallo di Diano in provincia di Salerno. Sabato pomeriggio mentre le forze dell’ordine insieme con la croce rossa recuperava il cadavere di Antonio Alexander Pascuzzo 19 enne del posto trovato privo di vita con sette coltellate nel petto nei pressi della piscina comunale in disuso, l’assassino era li. Tra la folla di curiosi. Tra quelli del paese. Era li a chiedere “Ma cosa è successo?”. Ma lui più degli altri lo sapeva benissimo. Karol Lapenta, 18 anni appena compiuti, giovane di origini polacche adottato da una famiglia di Buonabitacolo è andato via quando il carro funebre ha lasciato la zona. Lui il giovane apprendista macellaio e studente dell’Itis di Sala Consilina quando è stato convocato in caserma dai carabinieri ha confessato subito: “Sono stato io”. C’è voluto poco per gli investigatori risalire a lui. E’ bastato controllare il telefono della sfortunata vittima. Karol ha confessato di aver ucciso il suo conoscente Antonio per motivi di droga. Entrambi avevano il vizio del “fumo”. E l’assassino voleva dell’erba che la vittima aveva con se. La lite è degenerata e Karol ha sferrato sette fendenti diretti al torace all’altezza del cuore uccidendo Antonio Pascuzzo. Non erano lontani dal luogo dove è stata trovata la vittima. Karol ha trascinato il corpo per circa 50 metri abbandonandolo sul greto del canale privo di acqua dove è stato trovato sabato pomeriggio. Era venerdì 6 aprile quando c’è stato l’omicidio. Quella sera Antonio aveva ricevuto un sms e mentre era in casa aveva detto al nonno che usciva per comprare le sigarette. Poi non era più tornato. Da quel giorno sono iniziate le ricerche del ragazzo. Il padre di Antonio, Giuseppe, lo ha cercato ovunque e da lunedì sono scattate le ricerche coordinate dai carabinieri in sinergia con la Procura di Lagonegro, condotte con un massiccio numero di militari, squadre di volontari della Protezione civile e di Padula con il supporto di elicotteri dei vigili del fuoco da Salerno. La sua foto è stata inviata a “Chi l’ha visto?” e attraverso i social a tutti i giornali e tv. Le ricerche sono continuate per una settimana fino al triste epilogo di sabato pomeriggio. L’assassino dopo la sua confessione ha fatto anche ritrovare il coltello utilizzato per uccidere Antonio: lo aveva ripulito e nascosto nel suo zaino. In giornata ci sarà l’autopsia sul corpo di Antonio Alexander Pascuzzo e domani i funerali.
Articolo pubblicato il giorno 16 Aprile 2018 - 09:13