“Valutare l’opportunità di convocare un incontro con i rappresentanti delle categorie dei locali (pub, discoteche, etc) che nei week end diventano mete di pellegrinaggi del divertimento, affinché come prevedono dei servizi di security possano prevedere anche la presenza di un medico in servizio con l’obiettivo di salvare vite umane. Probabilmente se ci fosse stato un medico e avesse visto lo stato di alterazione di Nico come descritto da chi lo ha visto uscire dal locale difficilmente lo avrebbe fatto allontanare senza prestargli soccorso”. E’ quanto chiede il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi in una lettera inviata ai ministri dell’Interno Marco Minniti e della Salute Beatrice Lorenzin, dopo la morte a Positano del ventunenne Nico Marra e le parole pronunciate oggi dal padre Antonio in un’intervista al “Corriere della sera”. “Il Signor Marra alla vigilia di Pasqua – prosegue Anzaldi nella lettera ai ministri – ha perso suo figlio Nico di 21 anni. Il ragazzo si era recato in discoteca a Positano e poco prima dell’alba lo avevano visto uscire stravolto, sudato, con la camicia tolta e stretta tra i denti e si era avviato a piedi lungo una delle statali che costeggiano uno dei panorami più belli del mondo ma anche di elevatissima pericolosità. Purtroppo Nico è stato trovato in un burrone. Le parole del padre sono drammatiche per raccontare un dolore inimmaginabile: descrive quello che ha visto fuori dai locali mentre era alla ricerca del figlio con giovani accasciati per terra ubriachi ed ha usato il termine ‘mattanza’. Nico normalmente non beveva ma questo non gli ha salvato la vita. La diffusione dell’alcol tra i giovani continua ad avere percentuali altissime con tutto ciò che ne consegue. Il genitore chiede che la morte del figlio possa segnare ‘un punto di svolta’, cito le parole coraggiose del signor Antonio. Ed è per questo che mi rivolgo a Voi affinché si possa intervenire con tempestività per non derubricare questa morte ad un caso di cronaca. Sarebbe importante che il Ministro della Salute sensibilizzasse gli assessorati regionali con un atto di indirizzo per verificare la fattibilità di questo progetto e che lo stesso Ordine si attivasse per coinvolgere i medici. Le parole di Antonio Marra in ogni genitore fanno crescere dubbi, ansie e preoccupazioni e proprio perché il rientro a casa non deve essere considerato un miracolo dopo una notte trascorsa fuori diventa indispensabile che le autorità pubbliche si facciano carico di una maggiore e più incisiva azione di sensibilizzazione sui rischi da alcol, ma anche di prevenzione e di vero e proprio soccorso rispetto ai casi più gravi per prevenire tragedie come quella di Nico”.
Articolo pubblicato il giorno 10 Aprile 2018 - 14:34