Se l’amore fra Nello Longobardi ed il suo Scafati Basket fosse una canzone, esso sarebbe certamente etichettabile sotto la voce ”Amici mai” di Antonello Venditti; sì, perchè se è vero che ”certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, altrettanto vera e pura è la passione che, da oltre un ventennio, accompagna la famiglia Longobardi nella pallacanestro. Per dovere di cronaca, nella pallacanestro scafatese. L’ultimo dei Longobardi alla guida del basket cittadino, in ordine temporale, è Aniello Longobardi, detto ”Nello”: il vulcanico patron, accompagnato dagli amici di sempre Giovanni Acanfora, in qualità di main sponsor ‘Givova’, e Alessandro Rossano, vanta una passione spropositata verso il basket che è seconda solamente ai risultati raggiunti alla guida del club dalla fine degli anni ’90, nonostante le innumerevoli difficoltà che si celano dietro l’organizzazione di un progetto cosi ambizioso come quello di fare basket nella città di Scafati, cittadina nel salernitano di appena cinquantamila abitanti. Se essere il patron di una squadra di calcio, in Italia, equivale ad essere considerati ”mecenati”, essere il proprietario di una squadra di basket di provincia appare affare per soli uomini veri. Problematiche infinite e gratificazioni poche, soprattutto economiche. Tuttavia, il gravoso impegno profuso non ha impedito, nel corso degli anni, a Scafati di godere e gioire attraverso successi prestigiosi e sfide ad avversari blasonati. Fiore all’occhiello della gestione Longobardi è sicuramente la cavalcata trionfale culminata con l’imbattibilità casalinga durata per l’intera stagione che, nel 2006, permise alla truppa dell’allora Coach Giorgio Valli (l’anno successivo sostituito da Aza Petrovic ndr) di ottenere la storica promozione in massima serie, con un turno di anticipo, battendo 85-67 la Carife Ferrara nella penultima giornata dell’allora Legadue dopo aver inseguito tale obiettivo per ben sei stagioni ossia da quando, nel 2000, mise piede per la prima volta in A2. In quello stesso anno, la Scafati di allora targata Eurorida riuscì a conquistare anche la Coppa Italia di categoria battendo in semifinale la JuveCaserta ed in finale la Zarotti Imola nella Final Four disputatasi in Emilia Romagna. Seguirono due campionati ai massimi livelli cestistici italiani e moltissimi anni a seguire in cui Scafati riuscì a consacrarsi come roster di livello anche in serie A2; indimenticabile fu il 5° Memorial Mangano-Lamanna (torneo dedicato alla memoria dell’ ex allenatore e giornalista siciliano Massimo Mangano ed a Giuseppe Lamanna, giovane tifoso scomparso proprio l’anno della promozione, tutt’oggi il palasport che ospita le partite della Givova Scafati prende il nome di PalaMangano in memoria dell’ex coach siciliano ndr), prestigiosa kermesse in cui oltre alle due campane Air Avellino di Coach Boniciolli e Eldo Napoli di Coach Piero Bucchi, vi fu la partecipazione come guest star dell’Olympiakos Syndesmos Filathlōn Peiraiōs, impegnato in Eurolega assieme a Napoli. Da quel lontano 2007, di acqua sotto i ponti nella Scafati a spicchi ne è passata davvero tanta, tuttavia senza mai scalfire la passione ed il desiderio di riportare Scafati ai massimi livelli italiani all’interno di quel fascio di muscoli, nervi e sogni che è Nello Longobardi:”Certo che vogliamo vincere il campionato” ammise soltanto qualche mese fa quando il sogno, oltre appunto alla Serie A, si chiamava Peppe Poeta; un sogno che, tuttavia, è rimasto tale in quanto il play campano, nativo di Battipaglia, è rimasto a giocare a Torino vincendo, da capitano, le Final Eight di Coppa Italia tenutesi a Firenze dal 15 al 18 febbraio scorso. ”Tra noi c’è profonda simpatia, ci sentiamo spesso, magari se andiamo in A1 potrebbe venire a giocare qui” sibilò, nemmeno troppo mestamente, come quel desiderio ardente e mai celato di voler fortemente tornare in Serie A a distanza di 12 anni. A qualsiasi costo.
Mario Miccio
Articolo pubblicato il giorno 16 Aprile 2018 - 07:04