“E’ scandalosa l’idea di far riconoscere allo Stato una situazione di diversita’ e svantaggio per un’isola come Capri. Come si puo’ dare un nome cosi’ negativo ai paradisi che sono le nostre isole? La parola svantaggiata offenderebbe la natura di questi luoghi e non sarebbe capita dagli stranieri che amano e ambiscono a visitare le nostre isole, in particolare quelle del Golfo di NAPOLI, Capri, Ischia e Procida, non per i loro disagi ma per le loro bellezze e il loro fascino”. Cosi’ all’ANSA lo stilista Rocco Barocco, frequentatore dell’isola azzurra, nettamente contrario alla proposta di legge di iniziativa popolare che prevede il riconoscimento di status di localita’ svantaggiata e disagiata alle isole minori attraverso la modifica dell’articolo 119 della Costituzione. Nato a NAPOLI nel quartiere di Posillipo, studi nautici a Procida, poi a Ischia dove inizio’ i primi passi nel mondo della moda con dimora a Sant’Angelo e poi a Capri dove compro’ una bella villa a picco sui Faraglioni, Barocco non ha dubbi: “Non vedo nessun svantaggio. Sono contro anche alla dicitura di Citta’ di Capri. Le isole sono isole e non sono citta’. Comunque, se ci sono problemi amministrativi, i sindaci trovino un’altra definizione meno denigratoria di quella che hanno trovato definendo svantaggiate le isole”. A Capri sono quattro i punti di raccolta firme allestiti nel Comune per il progetto di legge di iniziativa popolare che prevede la modifica dell’articolo 119 della Costituzione. La campagna e’ stata avviata dall’Associazione nazionale isole minori (Ancim) e vede l’adesione dell’Amministrazione di Capri. Secondo i proponenti l’articolo 119, dopo il quinto comma, dovra’ prevedere l’inserimento del seguente testo: “Lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularita’ e dispone le misure necessarie a garantire una effettiva parita’ ed un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili”. “L’iniziativa – ha spiegato nei giorni scorsi il sindaco di Capri, Gianni De Martino – e’ di fondamentale importanza per ottenere il riconoscimento di pari opportunita’ e pari diritti dei cittadini isolani rispetto a quelli del resto della nazione. Solo con tale riconoscimento i problemi in materia sanitaria e ospedaliera, della scuola, dei lavoratori, del turismo, degli uffici pubblici e di tanti altri settori potranno trovare una adeguata soluzione”.
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