Lo stilista Rocco Barocco ne fa una questione di marketing: “Associare Capri a una situazione di svantaggio? I turisti non capirebbero”. Mentre il caprese piu’ famoso del mondo, Peppino di Capri, non condivide la forma: “Il termine disagiato e’ sbagliato, ci danneggia”. Insomma, per un motivo o per un altro, ai vip dell’isola dei Faraglioni non va giu’ la proposta di iniziativa popolare per la modifica dell’articolo 119 della Costituzione perche’ sia riconosciuto a Capri lo svantaggio derivante dal suo essere isola. Eppure, dopo il clamore mediatico dei giorni scorsi, uno dei promotori della raccolta di firme, il sindaco di Anacapri Franco Cerrotta, prova a chiarire i veri obiettivi dell’iniziativa popolare: “La richiesta avanzata dai sindaci delle isole minori non riguarda assolutamente l’aspetto relativo a benefici fiscali o vantaggi economici di cui lo Stato dovrebbe farsi carico – prova a sminuire – ma cosi’ come accade per le comunita’ montane e’ rivolta a ottenere uno status che andrebbe solo a beneficio dei servizi pubblici, della sanita’ e della territorialita'”. “Nostro obiettivo – spiega Cerrotta – e’ che un insegnante o un dipendente di uffici pubblici residente sull’isola possa avere priorita’ di assunzione evitando cosi’ il suo spostamento in terraferma ed evitando anche disagi a chi dalla terraferma deve spostarsi ogni giorno a Capri. La battaglia e’ per fare in modo che il numero dei dipendenti pubblici e del settore della sanita’ vada rapportato non a quello della popolazione residente, come avviene ora, ma al numero di persone che realmente sono presenti sull’isola che in alcuni periodi dell’anno toccano le 40mila unita’ al giorno. Con piu’ assunzioni, piu’ servizi e piu’ benefici per tutti”. Spiegazione che convince solo in parte Peppino di Capri: “Capri – spiega il popolare cantante – deve essere un’isola privilegiata, non disagiata. Il termine disagiato e’ sbagliato, danneggia l’immagine di fama nel mondo e non si addice alle bellezze che la natura ci ha regalato, anche se persistono alcune problematiche relative a sanita’, trasporti, scuola e sovraffollamento sulle quali bisogna intervenire da parte dei sindaci per eliminarle”. Secondo l’artista “l’isola deve restare quel paradiso che tutti ambiscono di visitare”. “Perche’ Capri – conclude – al di la’ della raccolta di firme, resta l’isola che fa incantare tutti con una parola, cosi’ come nei versi di Luna Caprese”.
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