Uno dei grandi accusatori della donna boss Rosaria Pagano è stato il pentito Carmine Esposito detto o’ ruomm ruomm, che insieme con l’altro pentito storico Luigi Illiano e Gennaro Spina detto Versace faceva parte del gruppo di guardaspalle e fedelissimi del figlio Raffaele Amato junior. Esposito ha iniziato a collaborare nel 2013. E’ rimasto affiliato sino a luglio del 2011, quando è scappato da Napoli con la moglie di Raffaele Amato jr. cl. 90, con la quale aveva iniziato una relazione sentimentale.
I suoi sono racconti di prima mano e sono contenuti nell’ordinanza che lo scorso anno portò in carcere la donna boss e 18 dei suoi fedelissimi, anche se tutti, ad eccezione di Rosaria Pagano da tre giorni sono usciti dal carcere per scadenza dei termini della custodia cautelare. La Pagano, se non interverranno fatti nuovi, uscirà invece tra non molto. Esposito ha parlato molto di come il clan riciclava e reinvestiva gli ingenti capitali illeciti ottenuti grazie al traffico di droga. E ha raccontato Esposito: “Per quanto io sappia la PAGANO. detta ZIA ROSARIA, si occupa di gestire i soldi dei figli, soldi provento di attività illecite del clan. So che è proprietaria della TNT che si occupa di trasporti, cioè è un Corriere. Il prestanome è MASSIMINO o’ cardillo, che mi sembra di cognome si chiami MARRA. Lo so perché me lo ha detto lui stesso con il quale avevo un buon rapporto. Voglio dire che con MASSIMINO, che abita a Secondigliano vicino alle Case Celesti, in zona Via Limitone di Arzano è formalmente il gestore della TNT, non conosco la sede. Io e lui eravamo amici, nel senso che andavamo a ballare insieme, uscivamo insieme, gli sono stato vicino quando, credo nel 2010, la sua fidanzata a Corso Garibaldi lo investì con la macchina, procurando gli la rottura mi sembra di entrambe le gambe, una di sicuro. Io sono andato più volte a trovarlo al CTO, dove stava sempre da solo; nell’occasione MASSIMO mi ha raccontato dell’incidente, nel senso che poiché aveva un rapporto difficile con questa ragazza che è di Via Stadera, di nome Francesca, e che il giorno del! ‘incidente, incrociatisi a piazza Garibaldi la donna lo aveva tamponato con la sua auto. Massimo era sceso dal veicolo e si era posto dinanzi all’autovettura della fidanzata, la quale nel ripartire lo aveva travolto; non so se lo aveva soccorso. Comunque per questo nostro rapporto di amicizia lui una volta mi ha anche prestato 5000 euro.So che ha presentato Francesca a Zia Rosaria.
Tornando alla TNT, un giorno io gli chiesi se questa fosse proprio sua o piuttosto di altri. Lui mi rispose che era di Zia Rosaria: cosa che non mi ha meravigliato, perché lui era spesso a casa di Zia Rosaria, e la accompagnava nelle commissioni. Che io sappia nessun affiliato al clan Amato-Pagano lavora per la Tnt. Io ho creduto alle sue parole perché quando è stato eseguito il blitz di maggio del 2009 lui è stato arrestato, poi scarcerato, e nel corso della perquisizione a casa sua vennero sequestrati orologi di valore, tipo Daytona in oro bianco, Frank Muller con quadrante in brillanti, del valore di 50 mila euro, e diverse croci di brillanti.
Ebbene questi oggetti erano di proprietà di AMATO Raffaele jr., di ciò ne sono certo perché prima che venisse arrestato li custodiva sua madre, Zia Rosaria, e spesso su disposizione di Lello andavo dalla madre a prendere gli orologi. Quando è stato arrestato, evidentemente, quegli oggetti sono stati dati a Massimo per custodirli. Ricordo che Elio Amato, zio di Lello gli aveva regalato il Frank Muller con quadrante in brillanti, del valore di 50 mila euro.
Per le vicende del blitz Massimo, che saprei riconoscere, mi disse di essere stato condannato in primo grado a 5 anni, altro non so.
Massimo aveva un ‘autovettura, che usava personalmente, AUDI S3 SPORT AIK che costa 50/60 mila euro…”.
Effettivamente al momento dell’arresto del 19 maggio 2009 vennero sequestrati presso l’abitazione di Massimiliano Marra, convivente con la moglie Assunta Saraiello e il fratello di quest’ultima Raffaele vennero rinvenuti, nascosti in vari punti dell’appartamento, numerosi gioielli ed orologi di pregio, tra i quali Rolex, Versace, Fendi, Piquet. Nella disponibilità del Marra vennero rinvenute anche due autovetture, la prima di proprietà della GEMA s.a., la seconda di proprietà del cognato Raffaele Saraiello.
Renato Pagano
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Articolo pubblicato il giorno 20 Aprile 2018 - 21:35