“Vietare le scommesse sui campionati minori le cui partite a volte possono essere influenzate, condizionate e gestite da organizzazioni criminali”. E’ una delle proposte lanciate dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, nel corso del seminario “Contrastare la corruzione nello sport” ospitato dalla Scuola di perfezionamento delle forze di polizia. “Il fatturato delle scommesse continua a crescere, soprattutto online – ha premesso il procuratore – con servizi a volte offerti direttamente da mafia, camorra e ‘ndrangheta che attraverso questo canale riescono a riciclare il denaro sporco”. Ma “per le serie minori il rischio di manipolazione dei risultati e’ ancora piu’ alto: se una partita internazionale come Sudafrica-Senegal, valida per le qualificazioni mondiali, e’ stata fatta ripetere (e l’arbitro radiato per averne condizionato l’esito, ndr), figurarsi che cosa puo’ succedere a livelli piu’ bassi e, necessariamente, meno controllati. E lo stesso vale per altre discipline come il tennis, il pugilato, le arti marziali”. Per Cafiero de Raho, oltre ad “irrobustire le attivita’ di prevenzione” e “riformare la governance dello sport”, sarebbe opportuno “prevedere il reato di frode sportiva anche nel calcio” e “introdurre il reato di bagarinaggio”. “Esistono vere e proprie associazioni a delinquere – ha concluso il procuratore nazionale antimafia – finalizzate ad alterare i risultati magari coinvolgendo arbitri e giocatori: in questi casi risalire alle responsabilita’ e’ difficile e potrebbe essere utile infiltrare agenti sotto copertura”.
Articolo pubblicato il giorno 19 Aprile 2018 - 18:34 / di Cronache della Campania