Più sofferto del previsto il successo della Juventus al Vigorito. Fino al lampo di Douglas Costa per il poker bianconero da sentenza definitiva, la squadra di De Zerbi, al netto di errori difensivi individuali, era stata quasi perfetta, capace di correre e di trovare soluzioni interessanti su corner. Dybala porta in vantaggio la Juve con una giocata delle sue, pennellata col mancino. Ma il Benevento non vacilla, resta in partita e pareggia con Diabatè, che approfitta di una difesa nella circostanza lenta e distratta Cuadrado manca da pochi passi il sorpasso. Annullato tra le proteste un gol a Mandzukic. Poi il primo rigore della giornata, il nocerino Pasqua l’assegna, per fallo di Tosca su Pjanic, grazie al Var. Dybala spiazza Puggioni e riporta avanti i campioni d’Italia. Ma nel primo tratto del secondo tempo, ancora distratta la difesa di Allegri su corner, va a colpire di nuovo Diabatè, che brucia Benatia. La Juve sembra accusare il colpo, Allegri però può mettere dalla panchina al campo Higuain, che si procura il secondo rigore di giornata (ingenuo Viola nella circostanza), ancora trasformato da Dybala. Partita chiusa dall’invenzione strepitosa del brasiliano Douglas Costa, eleganza e balistica da superstar, con Puggioni beffato.
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