Sulla scelta di legarsi all’Avellino fino a giugno: “A Cittadella ho sempre firmato contratti annuali. Non cerco soldi, cerco la sfida. Allenare in una piazza importante rende orgogliosi. Non esistono tabelle di marcia. Nelle ultime cinque partite l’Avellino ha ottenuto due punti ed è piombata nei play out. Abbiamo tre partite da giocare contro dirette avversarie e sei contro squadre d’alta classifica. Non è un calendario in discesa, ma sono convinto che potremo ribaltare la situazione. E poi c’è sempre un pizzico di incoscienza nell’accettare offerte del genere. Quando incontrerò la squadra dirò di divertirsi, di giocare al calcio. E’ una convinzione innata, spiegarla è difficile”.
Sul modulo e la struttura della rosa: “La linea difensiva sarà a quattro, poi valuterò se posso portare avanti questo discorso. Ma ho sempre portato avanti più moduli, che sia 4-4-2 o 4-3-3 lo capirò successivamente. I gol che ha subito l’Avellino sono tanti. Non sarà facile trovare un equilibrio senza perdere di propositività in avanti. Ma l’Avellino ha un grande potenziale in avanti, attaccanti e trequartisti interessanti. E’ solo un po’ troppo remissiva. Credo ci siano margini di miglioramento, la squadra non ha espresso tutto il suo potenziale. Sono qua per provarci e sono convinto di riuscirci. Una delle prerogative per farlo è sciogliere la tensione, in più bisogna avere coraggio. L’Avellino ha subito grossi infortuni, alcuni di questi sono quasi passati. Bisogna capire quale siano le cause degli infortuni. Conosco tutta la rosa, ma ne ho allenati soltanto due Pecorini e Ardemagni. Conosco la squadra e sono convinto che questo non è il reale valore della squadra. Quanto accaduto in passato non mi interessa e non lo valuto, caratterialmente si può fare meglio”.
Sui singoli e Ardemagni, che Foscarini ha avuto a Cittadella: “Il valore umano in un calciatore è determinante. Sono venuto a vincere la sfida, senza chiedere alla società un contratto a lungo termine. Credo che bisogna lavorare senza condizionamenti e impegni a rendimento. Voglio essere libero di conoscere l’ambiente e di dare l’apporto che è mancato nell’ultimo periodo. Ci vogliono le spalle larghe e devo calarmi in questa realtà. Ma la sfida la si vince tutti insieme. Tutti siamo importanti. Ho la necessità che la squadra raccogli il mio credo. Cabezas l’ho visto giocare e sono curioso di capire le sue qualità. Mi piace conoscere gli uomini. Ardemagni è stato il mio capocannoniere nel Cittadella, ho l’immagine di un calciatore importante. Sono convinto che ci possa dare una grossa mano. Credo che lui abbia sbagliato lunedì, ma sono convinto che ci darà una mano per salvarci”.
Sui tifosi: “Porteremo i tifosi dalla nostra parte. Qui c’è una tifoseria che tanti invidiano. Sono certo che sapranno apprezzare i nostri sforzi”.
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