Arzano. Gestione degli appalti & cemento, ecco cosa si potrebbe celare dietro la nascita del nuovo gruppo “Agire” che ha messo in crisi la maggioranza. Insomma, tanto tuonò che piovve e le manovre di palazzo in corso da mesi, non avevano altro che lo scopo di determinare la nascita del nuovo gruppo per mettere in un angolo De.Ma e lo stesso sindaco Fiorella Esposito e poter così passare alle vie di fatto con la gestione politica diretta. E non è difficile capire a questo punto che c’è chi vorrebbe mettere la mani sugli appalti milionari. Ma anche l’edilizia da anni vero vulnus e motivo di scioglimento dell’ente nel 2008 e 2015, interesserebbe solo ed esclusivamente ai soliti potentati. A conferma, l’intervista rilasciata dal neonato gruppo al mensile “La Voce ” . “Subito dopo la nostra fuoriuscita dal gruppo Dema, il Presidente del Consiglio Comunale (appartenente a Dema, ndr) si è manifestato non garante del ruolo super partes che gli appartiene, condividendo un documento politico offensivo ed inopportuno. Abbiamo evidenziato tale aspetto e chiesto alla maggioranza garanzie di equilibrio e rispetto dei ruoli. Per quanto riguarda dirigenti ed assessori, la nostra posizione è chiara e netta: il paese non può più aspettare tempi di rodaggio o scontare incapacità o inadeguatezze. Ci sono troppe questioni che devono essere affrontate e decise con fermezza e tempestività. Vanno chiariti i rapporti con la Senesi: non è pensabile che il servizio di raccolta dei rifiuti avvenga in assenza di un regolare contratto. La Senesi è destinataria di un’interdittiva antimafia. Se ci sono le condizioni si regolarizzi il rapporto altrimenti si scelgano altre strade. Non è pensabile che un cittadino debba rivolgersi alla Città Metropolitana (ex Provincia, ndr) affinché questa nomini un commissario ad acta a spese del Comune per il disbrigo di una pratica amministrativa di fronte alla quale l’amministrazione è rimasta inerte. Non è pensabile che un Palazzetto dello Sport preso in carico da quest’amministrazione in condizioni critiche venga gestito in modo che le condizioni siano oggi ancor più gravi di allora. Non è pensabile che la questione condono sia ferma al palo da troppi mesi mentre lo sblocco delle pratiche al Comune risolverebbe tanti problemi ai cittadini ed al Comune stesso, che in tal modo avrebbe la possibilità di maggiori risorse finanziarie”. Intanto, anche nell’ufficio legale iniziano a venire fuori le prime falle e i primi atti “strani”. Sul tavolo del contenzioso, una pratica da circa 50mila euro. Soldoni che basterebbero a convincere anche i più’ scettici.
Raffaele Desiani
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