Le parole sono importanti, ecco quelle usate stamattina: “Sto cercando di evitare lo sciopero ma si sappia che se un giorno qualcuno arriva al campo e non trova l’arbitro, non resti sorpreso”. Marcello Nicchi, in pratica, agita lo spettro dello sciopero davanti ai problemi della classe arbitrale che non vengono affrontati e alla possibile revoca del 2% dei voti all’Aia in Consiglio federale e nelle assemblee elettive. “Le sezioni non ce la fanno piu’ – dice il presidente dell’Aia ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno – Io cerchero’ di evitare lo sciopero ma i riconoscimenti sono dovuti, anche all’estero gli arbitri partecipano all’elezione federale. E’ anacronistico che il Coni, che la casa del mondo dilettante, togli il posto a 34 mila dilettanti per darlo ai professionisti”. Sarà sciopero oppure tutto rientrerà in extremis?
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