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Vaccinazioni da domani nelle scuole è il giorno del caos. Il caso clamoroso di Scafati

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Più caos di così… Domani è il giorno del giudizio per studenti e famiglie. Non è il pagellino del quadrimestre a spaventare genitori e alunni, ma il verdetto dell’Asl relativo alle vaccinazioni. La fibrillazione è alta. Molte scuole hanno già completato lo screening e attendono il responso delle Asl, altre sono andate nel ‘panico’ perchè nonostante i controlli attestino che è tutto ok, certificato vaccinale o fotocopia del libretto presentata a scuola, l’Asl ha rilevato delle anomalie. E come al solito la burocrazia ci mette lo zampino e rende tutto più complicato.
Ma andiamo con ordine: il 10 marzo è il termine ultimo, in tutte le Regioni italiane per presentare i certificati vaccinali nelle scuole. Circa 30mila bambini sotto i sei anni rischiano di non finire l’anno scolastico, secondo una stima del past president della Società italiana di Igiene Carlo Signorelli, perchè non in regola con le vaccinazioni obbligatorie, ma sono tantissimi i genitori degli studenti fino a 16 anni che rischiano una multa da 100 a 500 euro. Almeno 200mila i già segnalati.
Il termine del 10 marzo è ribadito anche dall’ultima circolare Miur-Ministero della Salute dello scorso 27 febbraio. Secondo la procedura standard i genitori devono dimostrare di aver effettuato la vaccinazione o di aver almeno preso l’appuntamento con la Asl per mettersi in regola con quelle obbligatorie. In caso contrario per i minori di sei anni c’è l’esclusione, mentre fino ai 16 una multa fino a 500 euro. Per le Regioni dove è presente una anagrafe vaccinale c’è la possibilità invece di accedere alla procedura semplificata, in cui Asl e scuole ‘si parlano’ direttamente. Hanno già aderito a questa opzione Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Marche, Bolzano, Trento, Liguria, Lazio, Valle d’Aosta e Sicilia. Anche in questo caso rimane il termine del 10 marzo per mettere in regola i bimbi, ed entro questa data le Asl dovrebbero aver inviato alle scuole gli elenchi aggiornati. I dirigenti hanno poi fino al 20 marzo per mandare una lettera agli inadempienti, che a loro volta hanno dieci giorni per produrre la documentazione. Entro il 20 aprile poi le scuole segnaleranno alle Asl chi si è rifiutato. E se i 30mila bambini sotto i sei anni, statisticamente sono prevedibili, quello che spaventa sono i numeri relativi agli studenti fino a 16 anni. Qui il caos regna già sovrano, prima ancora della scadenza.
Gran parte degli istituti scolastici italiani ha chiesto ai propri alunni di fornire la documentazione relativa ai 10 vaccini obbligatori ed ha stilato una lista di studenti e genitori inadempienti o non in regola. Queste liste fornite dalle scuole, necessariamente dovranno essere incrociate con quelle delle Asl. Ed è qui che cominciano i problemi, almeno in quelle regioni come la Campania dove non si può accedere alla procedura semplificata e cioè di un controllo incrociato dei dati tra istituto e Asl. A Scafati – città cerniera tra le province di Napoli e Salerno – decine di genitori rischiano una multa, nonostante abbiano prodotto la documentazione richiesta alle scuole di appartenenza. Infatti, dall’incrocio dei dati tra istituti e Asl non risultano negli elenchi dei vaccinati gran parte degli studenti che pur frequentando le scuole della città, sono residenti nei comuni confinanti di Pompei, Boscoreale e Poggiomarino che però ricadono nella provincia di Napoli. Nei giorni scorsi sono fioccate centinaia di lettere da parte degli istituti scolastici, e in particolare di una scuola media cittadina, che avvisano i genitori che le posizioni sono da ‘verificare’. L’Asl di Salerno ha praticamente comunicato alle scuole lunghissimi elenchi di studenti che non risultano in regola. Eppure la maggior parte di loro ha prodotto la documentazione necessaria alla scuola in cui viene attestata la regolarità delle vaccinazioni obbligatorie. E dunque è iniziata l’agitazione di decine di famiglie costrette a recarsi presso le proprie Asl di appartenenza per richiedere i certificati vaccinali e portarli in visione alla Asl di Salerno. Cioè i genitori, oltre all’obbligo di dimostrare la regolarità delle vaccinazioni, devono fare anche da tramite tra le Asl di diversi territori per confrontare i dati ed evitare multe fino a 500 euro.


Articolo pubblicato il giorno 9 Marzo 2018 - 22:32


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