Napoli. Sanità: si terrà domani una riunione presso l’Azienda ospedaliera dei Colli di Napoli per definire modello organizzativo del Monaldi Napoli che metta insieme le migliori professionalità dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia pediatrica e della Cardiologia di trapianti. Lo si apprende da una nota congiunta diramata della Direzione Salute e del Centro trapianti della Regione Campania. “La sospensione dei trapianti pediatrici – prosegue la nota – è stata decisa un anno fa dal Ministero della Salute a seguito dell’accertamento degli esiti negativi degli interventi e della mancata integrazione delle equipe a fronte delle risorse impegnate. Tuttavia, attualmente, sono presenti nell’ospedale Monaldi le Unità Operative di Cardiochirurgia adulti, di Cardiochirurgia dei trapianti, di Cardiochirurgia Pediatrica, di Cardiologia Adulti e Pediatrica con relative UTIC, con le Unità Operative di Terapia Intensiva di cardiochirurgia per adulti e per l’età pediatrica. Tale strutturazione è in grado di soddisfare pienamente i bisogni assistenziali dei pazienti adulti e pediatrici nelle diverse fasi assistenziali del trapianto. Sulla base dei monitoraggi effettuati, sarà definito un nuovo modello organizzativo, anche in considerazione delle procedure avviate dall’Azienda ospedaliera per la riattivazione delle attività dei trapianti, prevista prima dell’estate, dopo il nulla osta del Centro Nazionale trapianti”.
Ma i genitori dei bimbi trapiantati continuano la protesta. Sono preoccupati i genitori dei bimbi trapiantati di cuore e danno appuntamento per domani, davanti alla sede del Monaldi, per continuare la loro protesta. Il Comitato dei genitori dei piccoli trapiantati chiede le dimissioni dei vertici delle due unità operative. “Per dissidi e conflitti interni le attività sono sospese – dice Dafne Palmieri, rappresentante del Comitato – non crediamo che sia un comportamento deontologicamente corretto”. “Siamo ancora più preoccupati dopo la diffusione della notizia secondo cui domani ci sarà una riunione nella sede dell’Azienda dei Colli – spiega – parlano di ‘definizione di un modello organizzativo integrato’, ma in realtà questo modello è stato già deliberato, prima nel dicembre 2016, successivamente con una integrazione del novembre 2017. Perchè discutere di un modello organizzativo?”. Palmieri, mamma di un ragazzino trapiantato, evidenzia che “le unità operative presenti ad ora al Monaldi non sono sufficienti per la presa in carico, da prima del trapianto, dei piccoli pazienti”. “Non siamo noi genitori a dirlo – aggiunge – ma un documento della Conferenza Stato-Regioni, del 18 gennaio 2018, che stabilisce che le attuali attività non sono sufficienti. I pazienti pediatrici trapiantati non hanno luoghi di ricovero”. “Non crediamo che ci sia una volontà reale di risolvere il problema – conclude – e temiamo che la soluzione a cui si va incontro tenda ad assecondare il conflitto, ma non a mettere in sicurezza la vita dei nostri figli”.
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