Una mazzata per il boss di Casavatore, Ernesto Ferone: 20 anni di carcere per l’alleato della Vinella Grassi accusato di traffico di droga. Ancora più pesante la condanna per il suo braccio destro Gennaro Brillante, condannato a 27 ani di carcere. Le condanne ai due vertici del clan che controlla da anni gli affari illeciti su Casavatore grazie anche all’alleanza dei “Girati” di Scampia e che erano finiti nelle maglie della giustizia per l’operazione “Piazza Grande”, che nel 2015 portò in carcere una decina di affiliati, tra cui anche il cognato e il nipote. Condannato a 13 anni di carcere invece Salvatore Abate, altro personaggio di spicco del clan. Ernestino Ferone attualmente è in libertà vigilata; è uscito dal carcere nel febbraio dello scorso anno dopo che era stato arrestato l’ultima volta nel 2013 per una condanna a 5 anni di carcere per usura.
La cosca di Ferone, come è emerso dalle indagini e come riportato anche dal decreto di scioglimento del consiglio comunale, ha anche condizionato l’attività amministrativa tanto da far eleggere suoi referenti in consiglio comunale. L’operazione “Piazza Grande” aveva portato alla luce il lucroso traffico di marijuana gestito dal clan Ferone nelle palazzine popolari di via Gianbattista Vico con incassi da 150 mila euro a settimana.
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