Con una falsa filiale di Credit Banka (parte lesa nel procedimento penale) avevano creato il business della truffa a danno di ignari clienti ai quali sarebbe stato sottratto quasi un milione di euro con la promessa di un mutuo o semplici prestiti. Una messa in scena degna del miglior Totò-truffa quella orchestrata dal gruppo che aveva allestito una vera e propria filiale della banca a Pontecagnano Faiano, con tanto di reception, uffici, personale e persino utenti che – presenti in sala d’aspetto – discutevano dell’effettiva capacità della finanziaria di fornire crediti a condizioni vantaggiose. Convincendo definitivamente le vittime di turno che, magari, si mostravano un po’ titubanti. Un vero set cinematografico insomma con attori principali e finanche le comparse. Tutto perfetto. Chi chiedeva finanziamenti, infatti, doveva stipulare una fideiussione il cui denaro sarebbe confluito su conti esteri , presso società ubicate a Malta o in Lussemburgo, e dopo tornava nelle tasche della banda di truffatori. E quella richiesta dei clienti è rimasta tale in quanto non sarebbe mai stato erogato il prestito. Agli arresti domiciliari sono finiti Pompeo D’Auria, nato a Salerno ma residente a Montoro; Stefano Di Palma di Nocera Inferiore; Domenico Pepe di Salerno ma domiciliato a Solofra, il romano Nicola La Valle e il napoletano Vincenzo Gallo. Altri sei indagati (i presunti procacciatori). L’inchiesta condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Salerno, agli ordini del colonnello Di Guglielmo e coordinata dal pm Dina Cassani della procura di Salerno è confluita in un’ordinanza cautelare ai domiciliari emessa dal gip Piero Indinnimeo che ha anche disposto il sequestro per equivalente delle società e dei soldi. Sono tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e autoriciclaggio in quanto le indagini della Guardia di Finanza hanno ricostruito il transito dei soldi (sui conti di alcune società) fino al loro rientro in Italia quando finivano nella disponibilità degli indagati.Tra le vittime c’è stato chi per un mutuo a lungo termine di 1.500.000 ha dovuto pagare una fidejussione di 50mila euro e chi per un finanziamento di 250mila euro ha pagato 8.500 euro tramite bonifico e 7mila euro in contanti dati a Pompeo D’Auria ritenuto uno dei promotori della truffa. Un’altra vittima si è fatto truffare ben 200mila euro per l’apertura di conto corrente a Malta con interessi vantaggiosi. e ancora chi ha versto alla banda 123mila euro per un mutuo chirografario di oltre un milione e duecento. E poi per due finanziamenti da due milioni di euro, le vittime di turno hanno sborsato 104mila (2015) e 206mila euro (nel 2016-2017).E infine anche l’amministrazione fiduciaria di immobili: una coppia di coniugi agropolesi ha pagato circa 16mila euro per una loro proprietà.
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