In caso di terremoto nella zona flegrea esiste un serio problema rispetto alle vie di fuga. Una delibera che risale al gennaio del 2017 assegnava alla direzione generale Lavori pubblici e all’AcAM, (Agenzia regionale per la mobilità sostenibile), il perseguimento di un obiettivo urgente: l’individuazione delle “aree di incontro per l’esodo di massa di mezzo milione di persone e i relativi cancelli di accesso alla viabilità principale” per mettersi in salvo in caso di pericolo. Purtroppo l’obiettivo non è stato raggiunto a causa di una serie di ritardi. A nulla sono servite le tante riunioni di questi mesi tra i sindaci dei Comuni flegrei.
La Regione, con il dirigente della protezione civile Celestino Rampino, come riporta Il Mattino, ha convocato i primi cittadini per la prossima settimana per fare il punto della situazione e sentire le proposte che arrivano dai territori. Di tutta risposta i sindaci rendono noto che le proposte in questione, alla Regione, le hanno avanzate. Resta quindi insoluto il tema della individuazione delle vie di fuga che spesso, sono anche poco sicure. E’ il caso di via Campana che dovrebbe immettere direttamente sulla Tangenziale in direzione Domitiana, ma che dopo dieci anni di lavori si presenta ancora alla stregua di un cantiere aperto con new jersey di plastica e semafori volanti. Oppure è il caso di via Montegrillo, tra Pozzuoli e Baia, dove ci sono frane continue. Il Gavitello a Bacoli che è una strada tagliata in due da un passaggio a livello incustodito, mentre a Torregaveta i montesi in fuga si troverebbero a scappare per una stradina incastrata tra due guard-rail, per la quale a stento passa una piccola utilitaria e dove un pullman Acam rimarrebbe incastrato.
I sindaci di Pozzuoli, Monte di Procida e Bacoli chiedono perciò da tempo alla Regione di rivedere il piano infrastrutturale e viario.
Si punta sulle vie del mare e sul trasporto intermodale: “Innanzitutto dobbiamo informare con serietà la popolazione, evitando inutili psicosi e con il nostro assessore alla Protezione civile, il professore Giuseppe Luongo, stiamo lavorando molto anche con le scuole – precisa il sindaco di Bacoli – È innegabile, tuttavia, che le attuali vie di fuga sono da migliorare. Sabato scorso ne ho parlato anche con il governatore Vincenzo De Luca e con il suo vice Bonavitacola e ho chiesto loro di inserire nel Masterplan Domitio-flegreo anche l’ampliamento di arterie stradali strategiche per noi come il Gavitello e la riapertura dopo 18 anni di lavori della stazione Eav di Baia. Ci sono poi – sottolinea Giovannni Picone – le vie del mare. Gli esperti escludono che nella nostra zona la recrudescenza sismica possa creare un effetto tsunami e allora sarebbe intelligente puntare sull’esodo via mare. Con Figliolia e Pugliese c’è un dialogo continuo e proficuo”. Gli fa da eco il sindaco di Giugliano, Antonio Poziello. “Tra qualche giorno inauguriamo il Coc, centro operativo comunale sul Lago Patria e abbiamo individuato la Domitiana come nuova via di fuga. Siamo in costante contatto con la Regione”. Intanto, il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli preannuncia di aver “preparato un ordine del giorno affinché il Consiglio regionale prenda posizione sulla mancanza di prove di evacuazione nell’area flegrea e nell’area vesuviana”.
Articolo pubblicato il giorno 15 Marzo 2018 - 09:25