La perizia del tribunale civile di Avellino sull’incidente che costo’ la vita a 40 persone a bordo di un bus turistico partito precipitato dal viadotto autostradale Acqualonga dell’A16 Napoli-Canosa e’ stata acquisita anche dal tribunale penale di Avellino, come aveva richiesto il pm Rosario Cantelmo. Il presidente del tribunale Buono, ha rigettato l’opposizione dei legali di Autostrade per l’Italia. Il documento redatto per far luce sulla dinamica dell’incidente ai fini del risarcimento civile non si discosta dalle conclusioni alle quali erano giunti i periti nominati dalla stessa procura della Repubblica di Avellino nei mesi successivi all’accaduto del 28 luglio 2013. In particolare, le cause dell’incidente vengono ricercate nel pessimo stato del bus noleggiato alla comitiva di pellegrini partita da Pozzuoli per trascorrere tre giorni tra Telese Terme e Pietrelcina e sul cattivo stato di conservazione delle barriere del viadotto. Ma le conclusioni sulla dinamica, in particolare sulla velocita’ del mezzo e sull’angolo di impatto sono diverse da quelle alle quali sono giunti i periti nominati da Aspi. Il tribunale nell’udienza di oggi ha anche cancellato tre testi dalla lista della parte civile per accelerare i tempi. Il processo va avanti da oltre un anno e riprendera’ ad aprile. Quindici gli imputati a vario titolo per omicidio colposo plurimo, disastro colposo, falso in atto pubblico e per una serie di omissioni nella manutenzione del viadotto.
Articolo pubblicato il giorno 28 Marzo 2018 - 18:31