Pompei. Un anello d’oro con due teste di serpente e occhi di pasta vitrea e’ stato l’ultima scoperta, in ordine di tempo, nello scavo nell’area della necropoli di Porta Stabia a Pompei. Ad annunciarlo, il soprintendente Massimo Osanna durante l’incontro con la stampa per l’insediamento del nuovo direttore generale del Grande progetto Pompei, Mauro Cipolletta. “Era sopra i basoli, nella zona delle tombe – racconta Osanna – questo ci fa pensare che possa appartenere a una delle vittime”. La foto dell’anello e’ stata subito condivisa sulla pagina Instagram del parco archeologico, ottenendo in poche ore centinaia di like. Dal nuovo scavo dunque arriva una serie di ritrovamenti che arricchiscono il patrimonio di informazioni sulla citta’ antica e raccontano usi e costumi dei pompeiani prima dell’eruzione. In alcuni casi contribuiscono a riscrivere la storia, come la moneta che faceva parte del ‘tesoro’ di un abitante in fuga e che, accanto al volto dell’imperatore Tito, riporta la scritta della sua quindicesima acclamazione imperiale, avvenuta nel settembre del 79, quindi dopo quel 24 agosto che segna la data dell’eruzione del Vesuvio. Le necropoli si rivelano spesso ‘forzieri’ con all’interno oggetti preziosi. Di recente nell’area di Porta Ercolano sono state riportate alla luce tre monete d’oro e un pendente di collana a forma di fiore. A volte i tesori sono le tombe stesse, come quella marmorea, appartenuta forse al ricco Gneo Alleo Nigidio Maio, rinvenuta proprio nei pressi di Porta Stabia e che recava l’iscrizione funebre piu’ lunga mai scoperta nell’area archeologica.
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