Acerra. Sono stati scarcerati dopo appena 10 mesi di reclusione in carcere i fratelli acerrrani Cuono, Giovanni e Salvatore Pellini, condannati nel maggio scorso in via definitiva a 7 anni con l’accusa di aver provocato attraverso un ingente sversamento illecito di rifiuti un immane disastro ambientale in provincia di Napoli, tra i comuni di Acerra, Qualiano e Bacoli. la notizia è stata anticipata sulla pagina facebook di Rete di Cittadinanza e comunità che con un lunghissimo post ha chiesto che i tre fratelli ritornino in carcere ha annunciato di voler organizzare una manifestazione di protesta. I tre imprenditori del traffico di rifiuti sono stati scarcerati ieri, nel giorno della storica processione di Acerra della Via Crucis che quest’anno è stata dedicata dal vescovo della diocesi, Antonio Di Donna, proprio alle vittime della Terra dei Fuochi.
I fratelli Salvatore, Cuono e Giovanni Pellini di Acerra, condannati in via definitiva a maggio 2017 per disastro ambientale aggravato, sono stati scarcerati perché il reato si ritiene “consumato” e quindi, secondo la legge, non dispiegherebbe oltre i suoi effetti.La scarcerazione è avvenuta a seguito di una decisione discrezionale del giudice del tribunale di sorveglianza, che ha calcolato una riduzione di pena sotto i 4 anni grazie a 3 anni di indulto concessi dalla legge emanata nel 2006. Per i Pellini è stata decisa l’espiazione di una pena alternativa, probabilmente ai servizi sociali, di circa 3 anni e mezzo. Ma il popolo della Terra dei Fuochi è insorto.
Scrivono infatti gli attivisti della rete e Cittadinanza: “In attesa di leggere il dispositivo di legge nel dettaglio, vale la pena ricordare: che nelle motivazioni della sentenza la mole dei rifiuti tossici sversati illegalmente nei terreni agricoli e nei Regi Lagni viene ritenuto dal collegio giudicante così enorme da configurare un danno incalcolabile alle falde acquifere, ai terreni stessi e alla salute; che il danno ambientale, fino a che non ci saranno bonifiche serie e a carico di chi ha provocato quel danno, SI DEVE ritenere permanente perché continuerà CERTAMENTE ad avere effetti devastanti sull’ecosistema e sulla biologia umana. Il Comune di Acerra disse che la salute dei cittadini sarebbe dovuta venire prima di ogni cosa. Si attivi per una bonifica morale, respingendo fermamente questo vergognoso indulto, prima che ambientale; che ai fratelli Pellini sono stati sequestrati oltre 200 milioni di euro in proprietà: sigilli a 250 fabbricati, 68 terreni, 49 rapporti bancari in varie città d’Italia e aeromobili. Costruirono un impero sulla nostra vita: non possono cavarsela così.
Pertanto, riteniamo che i Pellini debbano ritornare in carcere e che vengano sanate queste assurde discrepanze tra legalità e giustizia. I cittadini che denunciano non possono vedersi beffati da dispositivi di legge che annullano in un soffio anni di lotte e minacce subite. Quanto vale la nostra vita? E quanto i loro soldi?
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Ph: Regi Lagni Acerra Nola”
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