Scafati. E’ finito di nuovo nel mirino Mario Santocchio, l’ex consigliere di Fratelli d’Italia, testimone nel processo Sarastra. Poco dopo le 23 di ieri sera, 6 marzo, un’altra bomba carta ha distrutto la vetrina di un negozio di sua proprietà e gestito da una donna di Ottaviano, situato accanto al locale preso di mira solo sei giorni fa. La seconda bomba carta nel giro di sei giorni. E se la prima volta ci poteva essere una possibilità su 100 che l’attentato fosse, per una pura casualità, stato fatto ai danni di una sua proprietà, questa volta gli attentatori sono andati a colpo sicuro. Colpita una delle vetrine del negozio di intimo e abbigliamento per la casa denominato ‘Fashion’, situato proprio accanto alla vetrina con l’insegna ‘Saul’ presa di mira il 28 febbraio scorso. Un’auto parcheggiato dinanzi al locale è stata in parte danneggiata, il vetro lato passeggero è andato in frantumi. Ma la bomba carta, probabilmente di un potenziale inferiore a quello dell’ultima volta, non è riuscita a distruggere completamente la vetrata del negozio. Poco dopo le 23,30 è giunta a Scafati anche l’affittuaria del negozio A. C., di San Gennarello di Ottaviano, che è stata subito identificata e ascoltata dai carabinieri della Tenenza di Scafati che stavano facendo i primi rilievi, in attesa dei militari della sezione scientifica. La giovane donna, si è presentata spontaneamente ai militari ed ha chiesto, subito di conoscere al più presto la verità per quell’attentato. A gestire il negozio fino a circa un anno fa era il marito, scomparso prematuramente per cause naturali. Intorno al luogo dell’attentato una piccola folla di curiosi, i residenti della zona e alcuni giovani e giovanissimi del centro storico protagonisti di momenti di tensione con i carabinieri. Uno di loro è stato redarguito verbalmente ma ha continuato a sostare nei pressi della striscia di contenimento. Dopo un battibecco con alcuni esponenti delle forze dell’ordine, i militari hanno tentato di portarlo via per identificarlo, ma intorno al ragazzo si sono stretti a cerchio i suoi amici a fargli da scudo, con alcuni ragazzini minorenni ad ingiuriare chi stava riprendendo la scena.
I carabinieri hanno anche raccolto le prime testimonianze dei residenti nei palazzi circostanti, usciti in strada appena sentito il forte boato. Prima della deflagrazione il silenzio, nessun motorino, nessuno ha visto scappare chi ha posizionato la bomba. Eppure erano da poco passate le 23, un orario in cui quella parte finale del Corso Nazionale, a pochi passi dall’istituto di credito Monte Paschi di Siena non è sempre deserto. Per fortuna nessuno si è trovato sul luogo dello scoppio. E i danni hanno riguardato solo il negozio e l’auto parcheggiata di fronte di proprietà di un residente della zona.
L’assenza di rumori sospetti, di auto o di moto nelle vicinanze, porta a credere che chi ha posizionato la bomba carta sia arrivato nei pressi del negozio a piedi, magari proveniente dal dedalo di stradine del quartiere Vetrai a poche decine di metri dal luogo dell’attentato. Medesime le modalità rispetto all’attentato del 28 febbraio, sul quale indagano gli stessi carabinieri della Tenenza di Scafati e della Reparto Territoriale di Nocera Inferiore.
Rosaria Federico
Articolo pubblicato il giorno 7 Marzo 2018 - 01:04