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Salerno, inchiesta per le minacce all’attore Diele a processo per l’omicidio stradale di una donna salernitana

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Offese, minacce e ingiurie all’attore Domenico Diele, all’avvocato Ivan Nigro e al giudice Piero Indinnimeo da alcune amiche di Ilaria Dilillo, segnalate dall’avvocato Giuseppe Montanara, all’ufficio gup del tribunale di Salerno. Segnalazione che, nel giro di poche ore, è stata trasmessa sia alla polizia giudiziaria per gli accertamenti del caso e sia alla procura generale che ha aperto un fascicolo per accertare tutte le responsabilità. “La giustizia la faremo noi…”, “Sei solo un rigurgito tu, chi ti difende e chi ti permette questo” e ancora, “Assassino”, “Vergogna bastardi!” Parole scritte sui social, diffuse nel web a corredo di fotografie dei soggetti offesi, le cui stampate sono state allegate alla segnalazione presentata all’ufficio del giudice per l’udienza preliminare che sta trattando il caso. Segnalazione che contiene anche una richiesta di ulteriori provvedimenti da adottare nelle udienze in cui saranno presenti l’imputato, Domenico Diele, e i suoi genitori, “per impedire l’accesso alle aule giudiziarie e garantire l’accesso e l’uscita dal tribunale alle parte garantendo la loro sicurezza e protezione personale oltre che tutela delle rispettive onorabilità”.
Nella comunicazione sono stati indicati anche i nomi e i cognomi delle donne che hanno postato foto e dichiarazioni, oltre che di quelle che hanno risposto ai commenti.Gli avvocati di Diele continuano a ripetere che lui non ha intenzione di sporgere denuncia anche se,come si legge dalla segnalazione all’ufficio gup viene ribadito che si tratta di “reiterate offese e minacce in passato già trasmesse al giudicante”.Secondo quanto riportato dall’avvocato Montanara, i genitori e uno dei legali di Diele sarebbero stati apostrofati in malo modo dall’uscita del tribunale.
Martedì scorso, nel corso dell’udienza, chi attendeva la sentenza, dopo la richiesta di condanna del pm Elena Cosentino ad otto anni di carcere, il gup ha disposto ulteriori accertamenti peritali al medico legale Antonello Crisci e all’ingegnere Alessandro Lima, ritenendo che la lettura integrale degli atti impedisse di capire quale fosse l’effettivo stato di alterazione psicofisica del giovane al momento dell’incidente e quindi di valutare le sue capacità cognitive ma, soprattutto, di legarli ai tempi di attivazione del sistema frenante dell’automobile. Insomma, il punto è capire la reazione umana nel frenare alla luce anche della velocità dell’auto in quel momento.
L’attore si difende: “Mi sono distratto, stavo cambian­do il cd. Poi quando ho visto lo scoo­ter ho frenato. Ho sentito l’impatto, gli airbag si sono aperti, non ho vi­sto più nulla. Allora mi sono ferma­to. Ho messo le quattro frecce e so­no sceso… Ma secondo lei, se avevo preso droga avevo la lucidità di pen­sare ad accendere le quattro frec­ce?”. – ha dichiarato, tra le lacrime, al gup Piero Indinnimeo du­rante l’udienza. Diele continua a sostenere di non aver fatto uso di sostanza stupefacente quel giorno e di aver bevuto soltan­to un paio di bicchieri di vino, du­rante il pranzo di matrimonio della cugina. Ciò che è accaduto dopo è stato confrontato anche con le dichiara­zioni dei testimoni, automobilisti che si sono fermati per prestare an­che loro aiuto.
Diele fu arrestato lo scorso 24 giu­gno per aver investito ed ucciso – sulla corsia nord dell’autostrada del Me­diterraneo, nei pressi dello svinco­lo di Montecorvino Pugliano, Ilaria Dilillo che viaggiava in sella ad uno scooter.


Articolo pubblicato il giorno 3 Marzo 2018 - 18:16

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