Tre anni e 4 mesi di carcere è la pena definitiva che la Corte di Cassazione ha confermato per l’agente penitenziario del carcere di Fuorni a Salerno, Giancarlo Picariello accusato di aver rubato soldi destinati ai detenuti. Picariello era addetto alla registrazione dei detenuti e al deposito dei beni soldi compresi, che in parte faceva finire nelle sue tasche. Fu scoperto nel 2013 grazie ad un’indagine interna da parte della direzione del carcere. L’imprenditore cilentano Emanuele Zangari, finito in carcere nell’ambito dell’inchiesta Due Torri, quella sugli appalti truccati alla Provincia di Salerno, segnalò di essere entrato in carcere con mille euro. Sul registro, però, Picariello, avrebbe annotato solo 100 euro, gli altri 900, secondo l’accusa, sarebbero finiti nelle sue tasche. L’imprenditore, però, non si costituì parte civile e, per quell’episodio, Picariello fu assolto. La condanna è invece è arrivata per altri episodi simili ricostruiti dagli inquirenti.
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