Si restringe la finestra di tempo “tra il 28 marzo ed il 6 aprile” per il rientro incontrollato sulla Terra della stazione spaziale cinese Tiangong-1 che sta precipitando sul nostro pianeta. Frammenti della stazione potrebbero colpire anche l’Italia e la possibile area nazionale “interessata è quella centro-meridionale, che parte più o meno dall’Emilia Romagna e va verso il sud”, stando a quanto riferisce la Protezione Civile che ha inviato a tutte le Regioni e a tutti i ministeri una circolare. La ‘mappa’ delineata dalla Protezione Civile prevede come perimetro di impatto dei frammenti del ‘Palazzo celeste’ che “resisteranno all’attrito con l’atmosfera”, nella zona “all’interno della fascia -44°S e +44°N di latitudine”. “L’area è molto ampia e costituita in gran parte da oceani e deserti, ma il raggio di impatto include anche zone di Stati Uniti, Brasile, India, Cina e Italia” segnala il Dipartimento che sta seguendo, fianco a fianco con gli esperti dell’Agenzia spaziale Italiana, la ‘caduta libera’ della stazione. l tavolo tecnico annunciato dall’Asi a inizi marzo è ormai attivo e con l’Agenzia e la Protezione Civile siedono anche Enac, Enav e ministero della Difesa. Il viaggio di rientro della stazione spaziale cinese non è però “alla cieca”, la ‘caduta libera della Tiangong-1 è seguita dalle agenzie spaziali di tutto il mondo e al momento per gli esperti dell’Asi Claudio Portelli e Ettore Perozzi “sono davvero basse le probabilità che la stazione spaziale cinese Tiangong 1, o meglio i suoi frammenti, possano cadere sull’Italia, una probabilità talmente bassa da essere improbabile”. Ma la Protezione Civile e la ‘task force’ che segue la ‘corsa’ della Tiangong-1 verso la Terra non allenta la presa. Il Dipartimento chiarisce che “solo tre giorni prima dell’evento avremo, dall’Agenzia spaziale Italiana, la conferma del giorno esatto in cui questi frammenti cadranno, e 36 ore prima della caduta avremo maggiori informazioni sull’area che potrebbe essere interessata dal fenomeno”. “La conferma dell’area interessata avverrà, però, con un preavviso, sull’eventuale impatto, che potrebbe essere inferiore ai 40 minuti” avverte la Protezione Civile.
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