Prima i resti di un corpo esile di adolescente, poi ossa ancora piu’ piccole probabilmente appartenenti a un bambino. Non c’e’ fine agli orrori riservati dagli scavi vicino al ‘grattacielo’ multietnico di Porto Recanati (Macerata) dove oltre alla pessima fama per lo spaccio di droga si affaccia anche l’ombra della pedofilia. Non e’ un cimitero della criminalita’ quello scoperto nell’area: i cadaveri scoperti sarebbero due ma appartengono a giovanissimi e la vicenda sembra prendere una piega sempre piu’ inquietante. Stavano ormai per concludere le ricerche, oggi, gli agenti della Polizia scientifica di Macerata al lavoro da quattro giorni nell’area anche in un pozzo, fino a 3,5 mt di profondita’, dopo il ritrovamento di ossa umane il 28 marzo scorso durante un controllo antidroga della Guardia di Finanza. Poi, altri resti sono emersi: cio’ che e’ rimasto di un bambino, non si sa se maschio o femmina, e’ stato rinvenuto a meno di 40 centimetri di profondita’, insieme ad altre parti di ossa di una adolescente. Tutti i reperti sono molto deteriorati. Secondo gli inquirenti oggi sarebbe stato trovato il luogo principale della sepoltura dei cadavere di cui alcune parti sarebbero state invece disseminate nella zona e trovate nei giorni scorsi. I primi esami condotti sul posto dal medico legale Roberto Scendoni avrebbero dato esiti choc: oltre al corpo di una adolescente, forse appartenente a Cameyi Mossamet, 15enne bengalese, scomparsa ad Ancona nel maggio 2010, c’era quello di una persona in ‘eta’ pediatrica’, forse 8-10 anni. Un’ispezione che dovra’ essere corroborata dagli esami di laboratorio sui resti (in tutto una cinquantina di reperti, ossa e frammenti, tra cui un cranio, un femore, costole, un bacino, falangi, un avambraccio e altre parti). Agli accertamenti provvedera’ la Polizia scientifica di Roma alla quale verra’ spedito tutto il materiale e che eseguira’ gli esami del Dna sulle ossa per identificare le almeno due vittime finite nell’area degli orrori. Verifiche che si preannunciano niente affatto semplici visto il pessimo stato di conservazione dei reperti anche per le analisi genetiche. Sulla vicenda indaga la Squadra mobile di Macerata coordinata dal pm Rosanna Buccini che procede per omicidio e occultamento di cadavere. Chi sono e come sono arrivati li’ i due corpicini, sepolti uno vicino all’altro? C’e’ la mano di una stessa persona? Sono alcuni interrogativi a cui tenteranno di rispondere gli investigatori in un’inchiesta ‘cold case’.
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