Si è conclusa con l’esecuzione di cinque misure di custodia cautelare e la denuncia a piede libero di ulteriori 13 responsabili l”operazione “CocktOil” che ha consentito di smantellare un’associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di prodotti petroliferi ed alla commissione di plurimi reati tributari e fallimentari. Le indagini, durate ben due anni, sono state condotte sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica di Parma, dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Parma e dall’ Ufficio delle Dogane di Parma. L’attività investigativa, eseguita anche mediante l’ausilio di attività tecniche, ha permesso di ricostruire le complesse attività fraudolente poste in essere da un sodalizio criminale che operava tramite due distinti impianti di distribuzione di prodotti petroliferi gestiti da altrettanti consorzi di autotrasporto di merci su strada con sede a Fontevivo (Pr). Oltre a ciò, l’organizzazione illecita poteva contare – nel resto del territorio nazionale – su altri soggetti con compiti e ruoli ben definiti. Il fenomeno illecito ricostruito dagli inquirenti si è concretizzato nell’introduzione nel territorio nazionale di prodotti energetici classificati come “oli lubrificanti”, fiscalmente assoggettati alla sola imposta di consumo, ma di fatto utilizzabili anche per l’autotrazione alla stessa stregua del gasolio che, tuttavia, per lo specifico uso, sconta il pagamento sia dell’iva che delle accise, con un’incidenza sul prezzo finale di circa il 70%.
Articolo pubblicato il giorno 13 Marzo 2018 - 09:27