E’ stata benedetta nell’obitorio del cimitero di Poggioreale, a Napoli, invece che nella parrocchia del quartiere Secondigliano la salma di Luigi Capasso, il carabiniere responsabile della strage di Cisterna di Latina. I cronisti non sono stati ammessi nella sala mortuaria. Il feretro e’ stato accompagnato da alcuni familiari di Capasso, originario proprio del quartiere Secondigliano. In un primo momento la benedizione della salma si sarebbe dovuta tenere in chiesa, ma e’ stata spostata all’ultimo momento: a quanto si e’ appreso per motivi di privacy, anche se nel quartiere, dopo l’affissione dei manifesti funebri, erano state raccolte voci contrarie al fatto che l’ultimo saluto al responsabile della strage si svolgesse nella parrocchia. Un breve corteo dal ‘quadrato’ del cimitero ‘monumentale’, fino all’obitorio, con la presenza di una decina di familiari. I cronisti sono stati tenuti lontani.
In mattinata quando la la bara ha lasciato il cimitero di Cisterna dove si trovano anche le bare delle due figliolette alcuni dei presenti hanno gridato: “Vatténne, vattènne“. Nessun perdono. Luigi Capasso comunque è difeso strenuamente in ambito familiare: “Non era un mostro. L’ho visto poco fa nella bara, ho visto le mie principesse. È uscito di testa, ha avuto 15 minuti di blackout”, ha dichiarato il fratello Gennaro.
Articolo pubblicato il giorno 2 Marzo 2018 - 15:09