Oggi pomeriggio nella cittadina di Tecalitlan nello stato di Jalisco in Messico c’è stato il primo incontro ufficiale tra Luigi Maccotta, ambasciatore d’Italia in Messico, Vincenzo Amendola, sottosegretario alle relazioni esterne d’Italia, il procuratore generale messicano Raúl Sánchez Jiménez e il procuratore regionale, Fausto Mancilla e Roberto Lara Lopez segretario generale dello stato di Jalisco per continuare con lo scambio di informazioni e collaborazione di ricerca dei tre cittadini italiani scomparsi orami da circa due mesi. Sono i napoletani Raffaele Russo, il figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino. L’altro giorno è stato proprio Lara ad annunciare una imminente svolta investigativa con nuovi arresti in arrivo dopo i 1uattro poliziotti fermati il mese scorso e sotto processo per ever ceduto per pochi dollari i tre napoletani alla banda criminale del Cartel Jalisco Nueva Generation. I familiari dall’Italia continua a chiedere di avere notizie e per questo che il sottosegretario Amendola in carica fino a quando non si formerà il nuovo Governo in Italia è stato inviato con alcuni esponenti della polizia italiana a chiedere certezze. Certezze che potrebbero arrivare anche grazie all’interessamento della Corte Interamericana dei diritti umani (CIDH), che proprio ieri ha chiesto al governo messicano di accelerare le ricerche, e ha chiesto una risposta formale. E’ stato l’avvocato Claudio Falleti, legale delle famiglie dei tre italiani scomparsi in Messico a chiedere l’interessamento della Commissione e che il caso venga trattato come un ‘crimine contro l’umanità’. L’organismo, infatti, su input di Falleti, ha chiesto allo stato centro americano di trattare il caso della scomparsa di Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino con la maggiore celerita’ possibile, in quanto sussistono i requisiti di “gravita’, urgenza e irreparibilita'”. Lo Stato del Messico – cosi’ come da richiesta di Falleti e della collega spagnola Griselda Herrera, entrambi sono componenti dell’OMA (Organizzazione Mondiale degli Avvocati) – dovrà anche tenere la CIDH costantemente informata sullo sviluppo dell’attivita’ investigativa. La Commissione, dopo avere accolto in tempi brevissimi, il ricorso dei due avvocati, ha notificato allo Stato del Messico un provvedimento urgente nel quale ha formulato le due richieste. “Siamo soddisfatti che la CIDH abbia provveduto in tempi davvero celeri – ha detto l’avvocato Falleti – perche’ le sparizioni forzate costituiscono una violazione multipla dei diritti fondamentali dell’essere umano, tanto gravi che se sistematiche o generalizzate possono essere anche assimilate a un crimine contro l’umanità”. Intanto sempre nello Stato di Jalisco da due giorni sono scomparsi altri quattro giovanissimi messicani: un 18enne, due ventenni e un 25enne.
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