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Napoletani scomparsi in Messico, la famiglia vede de Magistris. Chiesto un incontro col ministro Alfano

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“Anche oggi abbiamo seguito questa tragica vicenda, ho incontrato alcuni familiari delle tre persone scomparse, ieri c’è stata una fiaccolata, il Governo è più volte intervenuto, ne parlano i media”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, risponde ai giornalisti che, a margine della presentazione della “consulta degli immigrati”, nella sala Giunta di Palazzo San Giacomo, gli chiedono dei tre napoletani scomparsi in Messico alla fine di gennaio e di cui non si hanno notizie. Ieri nel tardo pomeriggio c’è stata una fiaccolata a piazza Municipio, in quell’occasione il primo cittadino ha incontrato i familiari dei tre uomini scomparsi e racconta: “l’incontro con i familiari è stato utile, mi hanno fatto alcune richieste che devo riferire in giornata al ministro, che è in missione all’estero e mi richiamerà più tardi. La prima richiesta, che credo egli possa esaudire, è quella di incontrare i familiari, poi ci sono delle questioni che mi sono state sottoposte”. “Sicuramente c’è l’ansia di sapere che fine hanno fatto queste persone “, afferma il numero uno di palazzo San Giacomo, “e che si possa fare tutto quello che è doveroso, perché le indagini di polizia siano quanto più scrupolose e dettagliate ed efficaci”. “È una vicenda assai inquietante”, conclude il leader di demA, “che coinvolge tre cittadini napoletani, farò di tutto perché l’attenzione sia molto alta su questa vicenda e che il Governo e le forze istituzionali coinvolte facciano di tutto per far sapere ai familiari qual è la situazione”.

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Intanto le agenzie di stampa internazionali confermano quanto anticipato ieri sera da cronachedellacampania: un 24enne italiano, Umberto Stefano, e’ stato fermato lo scorso 20 febbraio dalla polizia messicana nello stato di Guanajuato, nel centro del paese, mentre trasportava generatori elettrici simili a quelli che vendevano Vincenzo Cimmino e Raffaele e Antonio Russo, i tre napoletani scomparsi nel vicino stato di Jalisco nel gennaio scorso. Dopo una serie di accertamenti, Stefano e’ stato rilasciato, ma gli e’ stato sequestrato il materiale e le autorita’ hanno aperto un’inchiesta, anche per accertare se vi siano legami con il caso di Cimmino e dei fratelli Russo. Secondo la stampa locale Stefano circolava sulla strada che porta da Irapuato a Penjamo quando e’ stato fermato per un controllo. A bordo del suo veicolo sono stati trovati generatori elettrici e pompe idrauliche, apparentemente di marca falsificata. Questi apparecchi, segnala la polizia in un comunicato “sono usati per realizzare vendite truffaldine presso gli stabilimenti agricoli, con emissione di fatture apocrife”. Consultando gli archivi di Interpol, la polizia messicana ha scoperto che Umberto Stefano aveva precedenti penali in Italia ed era entrato in Messico come turista.

A Napoli però non si placano le polemiche perché in una nota il Sindacato unitario giornalisti della Campania, Fnsi, Ordine nazionale dei giornalisti e Usigrai si schierano a difesa della “giornalista napoletana Claudia Marra, mentre preparava un servizio per la trasmissione di Raidue “I fatti vostri” sugli italiani scomparsi in Messico, e’ stata vittima di un episodio intollerabile. Uno dei parenti che non aveva alcuna intenzione di raccontare quanto accaduto in Messico, al rifiuto della giornalista di realizzare un servizio inutile ha immediatamente registrato un video in diretta su Facebook contro la collega. Al video sono seguiti commenti violenti e anche minacce di morte contro la cronista. Da questa mattina una pattuglia della polizia vigilia sulla sua sicurezza”.  E per questo che “chiedono che la Rai affianchi la giornalista contro gli autori del video e delle minacce e sono pronti a costituirsi parte civile in un eventuale processo contro queste persone”.


Articolo pubblicato il giorno 1 Marzo 2018 - 15:52


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