Napoletani scomparsi in Messico, come un ‘crimine contro l’umanità’: il caso passa alla Commissione diritti Interamericana. Le “sparizioni laddove forzate, sistematiche e generalizzate possono essere anche assimilate a un crimine contro l’umanità”: e’ la tesi sostenuta dall’avvocato Claudio Falleti, legale delle famiglie dei tre italiani scomparsi in Messico, che all’Ansa, annuncia di avere chiesto e ottenuto sulla vicenda della sparizione l’interessamento della Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH), di cui il Messico fa parte ed e’ temporaneamente presidente. L’organismo, infatti, su input di Falleti, ha chiesto allo stato centro americano di trattare il caso della scomparsa di Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino con la maggiore celerita’ possibile, in quanto sussistono i requisiti di “gravita’, urgenza e irreparabilita'”. Lo Stato del Messico – cosi’ come da richiesta di Falleti e della collega spagnola Griselda Herrera, entrambi sono componenti dell’OMA (Organizzazione Mondiale degli Avvocati) – dovra’ anche tenere la CIDH costantemente informata sullo sviluppo dell’attivita’ investigativa. La Commissione, dopo avere accolto in tempi brevissimi, il ricorso dei due avvocati, ha notificato allo Stato del Messico un provvedimento urgente nel quale ha formulato le due richieste. “Siamo soddisfatti che la CIDH abbia provveduto in tempi davvero celeri – ha detto l’avvocato Falleti – perche’ le sparizioni forzate costituiscono una violazione multipla dei diritti fondamentali dell’essere umano, tanto gravi che se sistematiche o generalizzate possono essere anche assimilate a un crimine contro l’umanita'”. Dei tre napoletani non si hanno piu’ notizie dallo scorso 31 gennaio.
Articolo pubblicato il giorno 19 Marzo 2018 - 19:41