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Messina: mazzette per l’autostrada Siracusa-Gela, scattano i domiciliari

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Abuso d’ufficio, turbata liberta’ degli incanti e corruzione: sono le accuse che i magistrati di Messina, coordinati dal procuratore Maurizio De Lucia, contestano alle undici persone coinvolte nell’inchiesta su presunte irregolarita’ nella gara di affidamento dei lavori di realizzazione di tre lotti dell’autostrada Siracusa-Gela. Ai domiciliari sono finiti Duccio Astaldi, presidente del consiglio di gestione della Condotte spa, impresa italiana leader nel settore delle costruzioni, il presidente del consiglio di amministrazione della Cosige Scarl Antonio D’Andrea, l’ex capo della segretaria tecnica dell’ex governatore siciliano Rosario Crocetta, Stefano Polizzotto, e il funzionario del Consorzio Autostrade Siciliano Gaspare Sceusa. Il carcere invece e’ stato disposto per il finanziere Nicola Armonium e per Antonino Gazzarra, vicepresidente del Cas. Le opere vennero aggiudicate al raggruppamento temporaneo di imprese Condotte per l’Acqua spa ? Cosige spa. Secondo gli inquirenti, la commissione aggiudicatrice avrebbe turbato la liberta’ degli incanti fissando svariate sedute con il finto intento di ottenere chiarimenti sull’analisi di spesa dell’offerta presentata dai concorrenti e richiedendo integrazioni per mostrare solo formalmente un particolare approfondimento degli elementi forniti dai partecipanti alla gara. Attivita’ di mera facciata per coprire la scelta, gia’ fatta, dell’aggiudicatario. Altro aspetto dell’inchiesta riguarda un presunto abuso d’ufficio commesso dal direttore generale pro tempore del Cas, Maurizio Trainiti, dal vicepresidente Gazzarra, figura chiave dell’indagine, da Antonio D’Andrea, Duccio Astaldi, Stefano Polizzotto e Nicola Armonium. Violando la legge, contestualmente alla stipula, fu inserita nel contratto d’appalto una clausola che prevedeva la possibilita’ di posticipare i termini di consegna del lotto prioritario e di ultimazione dell’opera. Cio’, per i pm, avrebbe provocato un danno al Cas. A Gaspare Sceusa, invece, responsabile unico del procedimento relativo all’appalto, i pm contestano di avere autorizzato illegittimamente la Cosige Scarl (societa’ consortile costituita tra la Condotte d’Acqua S.p.A. e la Cosedil S.p.A.) a stipulare un contratto di sub-appalto per una consulenza legale con un’altra societa’, la Pachira Partners spa. La Pachira avrebbe incassato per il servizio offerto un milione e 650mila euro. Ma la somma in realta’, secondo i magistrati, sarebbe stata una provvista creata dalla societa’ vincitrice dell’appalto per “remunerare” il vicepresidente del Cas Gazzarra: una mazzetta insomma.


Articolo pubblicato il giorno 13 Marzo 2018 - 09:23


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