Boscoreale. E’ la fine del giorno. Imma Villani è rimasta lì, nella memoria di chi ha vissuto questo giorno, sul marciapiedi davanti al Plesso Boccia al Mauro della scuola elementare Domenico Savio a Terzigno, sotto un lenzuolo bianco e un ombrello beige e viola. Pasquale Vitiello, il marito assassino, è ancora in fuga. I carabinieri sorvegliano ininterrottamente l’abitazione dove Imma ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita, in via Colombo a Boscoreale, a casa del padre. Da quel cancello è uscita stamane intorno alla 8 in macchina con la compagna del papà Giuseppe Villani, per portare a scuola la sua bambina. Da quella scuola Imma Villani non è più tornata, trucidata sotto gli occhi della donna che l’ha vista scendere dall’auto per l’ultimo chiarimento col marito e che ora non si dà pace. Pasquale Vitiello, il 35enne con il quale Imma si era sposata 8 anni fa, quando la loro bambina aveva già un anno, l’ha uccisa con una freddezza inaudita. E si teme che ora possa tentare di avvicinare proprio la piccola, o i familiari di Imma per ‘farsi giustizia da solo’. Il cordone di sicurezza intorno all’abitazione di via Colombo è stretto. Una gazzella dei carabinieri vigila sulla strada di periferia e sull’abitazione dove arrivano parenti e amici a portare il proprio cordoglio alla famiglia, al padre e al fratello Luigi. Cronisti e curiosi sono tenuti alla larga, la famiglia Villani non vuole incontrare nessuno. Pasquale Vitiello è scappato, forse con la complicità di qualcuno, e di lui si sono perse le tracce. Nella sua abitazione, dove ha vissuto con Imma, in via Amati, fino a pochi giorni fa, sono state ritrovate delle lettere
nelle quali annunciava che si sarebbe fatto giustizia da solo. Quelle lettere erano presagio di morte per Imma. Pasquale, dipendente di una ditta dell’indotto dell’Alenia, sapeva che avrebbe ucciso sua moglie. Lo sapeva quando ha preso una pistola di piccolo calibro e ha aspettato Imma dalla quale si stava separando in via Pini. E’ passato più volte in attesa che la 31enne arrivasse, sapeva che sarebbe stata in compagnia della donna che, ogni mattina, l’accompagnava visto che aveva un braccio rotto e non poteva guidare. Poi, le ha chiesto di scendere dall’auto. Un ordine perentorio al quale Immacolata Villani non è riuscita a dire no. Non si dà pace la compagna del papà di Imma che l’ha vista scendere dall’auto e non ha avuto la fermezza di fermarla. Se solo avesse capito, continua a ripetere alle persone a lei più vicine, l’avrebbe fermata, trattenuta in auto. E invece, non immaginava che Pasquale potesse arrivare a una barbarie simile. Ha visto quella pistola puntata sulla fronte di Imma e poi lo sparo, il sangue. Imma non c’era già più.Rosaria Federico
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