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La pastiera di grano: storia di un dolce e del tempo che passa

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<span style="color: #000000">Gli egizi sono stati il primo popolo a dividere la giornata in 24 ore e l’ora in 60 minuti. Storia di tempi remoti ma se rapportata ai moderni forse le unità di misura sarebbero dagli stessi cambiate. Il tempo scorre inesorabile, in maniera frenetica, tutto e come se fosse passato da poco. Sembra ieri ch’era Natale con il pandoro, gli struffoli, i roccocò, i mostaccioli; Capodanno non si risparmia, Carnevale con le sue “chiacchiere” si è presentato già alla fine di Gennaio, quando ancora il rumore “scoppiettante” delle caramelle della Befana si sentiva per casa. Arriva Marzo nelle vetrine delle pasticcerie compaiono le mitiche zeppole di San Giuseppe. Alla classica fritta, farcita di crema e decorata con l’amarena nel corso degli anni si sono affiancate anche quelle con panna e nutella e varianti di ogni genere. Ma intantanto iniziano a “volare” le colombe pasquali e le uova di cioccolato. Non solo: casalinghe e massaie sono alle prese con la preparazione della mitica pastiera napoletana. Tipico dolce delle feste pasquali vede le origini della ricetta collocate tra mito e realtà. La leggenda racconta di Penelope, sirena arrivata nel Golfo di Napoli che ogni primavera emergeva dal mare intonando canti soavi per ringraziare i partenopei dell’accoglienza. I napoletani in cambio le portavano: farina,  zucchero, ricotta, uova,  grano cotto nel latte,  fiori d’arancio, spezie. Penelope mescolò il tutto e creò il dolce. La storia reale ci porta nel convento delle suore di San Gregorio Armeno. L’odore di millefiori si diffondeva per i vicoletti del centro antico di Napoli grazie alla maestria di una suora. Aggiunse agli ingredienti come le uova, la ricotta e il grano,  le spezie provenienti dall’Asia e il profumo dei fiori d’arancio del giardino conventuale. Un capolavoro culinario apprezzato perfino dalla regina Maria Teresa D’Austria, “la Regina che non ride mai”. Sposata con Ferdinando II di Borbone, dopo un morso alla beneamata pastiera accennò un sorriso. Il marito stupito dal “potere magico”

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che il dolce aveva esercitato sul viso sempre triste della moglie esclamò :“Per far sorridere mia moglie ci voleva la pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo”. Cosa dire…Ippocrate affermava che è l’alimentazione determinare lo stato di salute di una persona. E’ vero ma si può rinunciare a questa bontà?… 

 


Articolo pubblicato il giorno 29 Marzo 2018 - 10:34

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