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‘La morte non potrà mai portaci via il tuo ricordo…’, la commovente lettera della nipote del vigilante ucciso dai baby killer a Piscniola

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Si celebreranno domani pomeriggio alle 15 nella chiesa dello Spirito Santo Nuovo di Marano i funerali di Francesco Della Corte, il 51enne vigilante della Security colpito mortalmente a bastonate la notte del tre marzo scorso da tre balordi alla stazione della metropolitana di Piscinola. Francesco, “il Gigante buono” come veniva chiamato da tutti lo sfortunato vigilante è morto nella notte di venerdì scorso e poche ore dopo la polizia ha fermato i tre responsabili che poi hanno confessato e ora sono rinchiusi nel carcere di Nisida perchè si tratta di tre minorenni di 15 e 16 anni del quartiere di Piscinola. Oggi il gip del Tribunale per i minori ha confermato per loro il carcere. La morte di Franco Della Corte ha lasciato sgomenti tutti, familiari, amici, conoscenti ma anche le forze dell’ordine che hanno condotto le indagini e che hanno arrestato i responsabili sono rimasti colpiti dalla crudeltà e della brutalità del gesto. Una nipote di Francesco Della Corte ci ha chiesto di ospitare un suo ricordo. Eccolo:

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Napoli é una delle città più belle del mondo con il Vesuvio, che spesso viene raffigurato come il re, e il mare che lo accarezza e lo sorveglia costantemente. Napoli é anche la città dei sapori più buoni del mondo, come dalla pizza al caffè. Tutto é bello e tutto splende anche nei vecchi vicoli che rappresentano la storia di una città allegra e colorata. E pure in un quartiere di notte qualcuno si annoiava. In quelle zone da mesi avvenivano atti di violenza, e pure eri lì da solo e si avventarono su di te, alle spalle, come se fossi niente. Ma tu eri molto. Eri un padre eccellente, un uomo mite, un uomo coraggioso, un marito eccezionale, un fratello affettuoso e uno zio giocherellone. Non ti sei mai “sporcato le mani” su questo mondo e pure delle manine si sono avventate su di te.. Quelle manine non sono difendibili e chiunque lo fa é perché vive in una società contorta dove la normalità é l’illegalità. Da Quella notte del 3 marzo hai lottato come un leone, ma eri il loro agnello sacrificale, e , quella notte, strinsero un patto con la morte, e la morte é arrivata su di te dopo 15 giorni.. Abbiamo pregato, abbiamo pianto ci siamo arrabbiati siamo, e credo che lo saremo sempre, in collera, ma nessuno stato d’animo ti riporterà in vita: non siamo niente dinnanzi alla morte… Ma la morte non potrà mai portaci via il tuo ricordo, i tuoi sacrifici, i tuoi sorrisi, i tuoi consigli e le tue perle.. Vivrai sempre nel cuore della zia e dei cugini, e credi caro zio non potevi fare meglio con i tuoi figli. In questi giorni strazianti sono stati composti e sempre accanto alla cara madre. Ti salutiamo grande uomo. Ma sappi che la tua famiglia lotterà affinché ci sarà giustizia, ma non una giustizia di odio e di violenza, ma quella pura quella vera. Ciao zio qui sei stato un grande uomo ora da lassù sarai l Angelo più buono…
Con affetto tua nipote


Articolo pubblicato il giorno 19 Marzo 2018 - 22:25

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