lberghi a cinque stelle e stipendio d’oro. L’ex pubblico ministero antimafia Antonio Ingroia, oggi avvocato e candidato con la “Lista del popolo per la Costituzione” alle Politiche del 4 marzo, finisce sotto accusa per la gestione di “Sicilia e-Servizi”, la società regionale che si occupa (fra tante inefficienze) dei servizi informatici. Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo gli ha notificato un provvedimento di sequestro di beni per 150mila euro, l’equivalente di quanto avrebbe intascato illegittimamente, durante la sua attività di amministratore unico e di liquidatore della società. Il provvedimento è stato firmato dalla gip Marcella Ferrara. Ingroia è indagato per peculato dai magistrati che fino a cinque anni fa erano i suoi colleghi.
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