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Il papà del marito assassino: ‘Se avessi intuito le sue intenzioni lo avrei chiuso in casa’

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“Mio figlio era tran­quillo anche negli ultimi gior­ni. Se solo avessi avuto il so­spetto che potesse coltivare un proposito del genere, lo avrei tenuto chiuso a chiave in casa per impedirgli di fare di­sastri. Soffriva, questo sì: ado­rava la sua famiglia e non riu­sciva a rassegnarsi all’idea che la moglie fosse andata via”. Ciro Vitiello, papà di Pasquale, il marito assassino e poi suicida di Terzigno non riesce a rassegnarsi all’idea che il figlio abbia compiuto un disastro del genere. Cerca di ripercorre la storia matrimoniale tra il figlio e Imma Villani, la donna di 31 anni uccisa due giorni fa davanti alla scuola di Boccia al Mauro dove aveva accompagnato la figlioletta. Il suo pensiero ora è anche per quella piccola di nove anni che nel giorno di pochi minuti ha perso mamma e papà. “Pasquale ha sempre lavorato, non ha mai torto un capello a nessuno, ha amato immensamente sua moglie e sua figlia”, dice ancora il direttore di Banca padre di Pasquale Vitiello. l’uomo che lavorava in una ditta dell’indotto dell’Alenia ha lasciato 10 lettere per spiegare, per primo alla figlia, i motivi di quel suo duplice folle gesto. “In questo momento conta solo la se­renità di Arianna. Con la fami­glia di Imma i rapporti si sono interrotti qualche tempo fa, ma è nostra intenzione ri­ prenderli, nell’interesse della bambina. La speranza è che lei torni qui, dove è nata e cre­sciuta. Questo è il suo am­biente, qui ci sono i suoi gio­chi, i suoi ricordi, i suoi punti di riferimento. Ma, per il suo bene, ci atterremo alle deci­sioni dei giudici. Desideriamo solo che, in qualche modo, la bambina ritrovi un po’ di gio­ia di vivere”. La piccola con un provvedimento dei servizi sociali di Terzigno è stata affidata allo zio materno che vive a Scafati, dove ci sono anche tre cuginetti che possono aiutarla a superare il momento e dove c’è la zia casalinga che può seguirla. Oggi dalla famiglia dove si trova la piccola faranno visita gli assistenti sociali di Scafati per un primo incontro con tutti e soprattutto per aiutare la piccola Arianna. “Noi ci eravamo rassegnati al fatto che il matrimonio fosse finito. Succede, purtroppo, a molte coppie: era successo anche a loro. Cercavamo di fare coraggio a Pasquale, di dargli tranquillità. Lui era pen­sieroso, certo, ma assolutamente non ci ha mai fatto im­maginare che avesse in mente un’idea del genere.In quel ca­so saremmo intervenuti, avremmo chiesto aiuto. La nostra vita non sarà più la stessa. Ci rimane però una speranza, uno scopo: Arianna”.I familiari di Vitiello si erano rivolti all’avvocato Salvatore Annunziata, chie­dendogli di seguire la causa di separazione tra Pasquale e Imma. Ma non c’era stato ancora alcun incontro. All’avvocato Giuseppe Gentile invece si sono rivolti i familiari di Imma Villani che ora seguirà la vicenda dell’affidamento della piccola. Ai due legali il delicato compito di far riavvicinare le due famiglie nell’interesse della piccola Arianna ma seguendo le indicazioni degli assistenti sociali e della magistratura minorile.

PUBBLICITA

Rosaria Federico

@riproduzione riservata

 

 


Articolo pubblicato il giorno 21 Marzo 2018 - 10:06


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