E’ scoppiato di nuovo il problema dell’acqua non potabile nelle frazioni montane di Aurano e Caprile nel comune di Gragnano. Dopo la pioggia di ieri e oggi dai rubinetti fuoriusciva acqua di colore marrone. I centralini della Gori ma anche dei carabinieri della locale stazione e dei vigili urbani sono stati tempestati di telefonate da parte di cittadini allarmati ed esasperati per una situazione che si protrae da mesi con un incredibile balletto di responsabilità. In serata l’ente idrico è stato costretto ad ammettere la non potabilità dell’acqua e ha annunciato che nella giornata di domani invierà delle autobotti per soddisfare il fabbisogno idrico della popolazione ma anche dei numerosi allevatori che si trovano nella zona. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale di Gragnano aveva emesso un’ordinanza in cui intimava ad horas di rimuovere il problema dopo aver ricevuto una folta delegazione di cittadini delle due zone montane che protestavano per la non salubrità dell’acqua. Poi inspiegabilmente mentre la Gori aveva annunciato controlli dopo un giorno l’ordinanza era stata rimossa come se nulla fosse accaduto. Ma dai rubinetti delle abitazioni di Aurano e Castello è continuata ad uscire acqua non potabile: Nella giornata di sabato presso le sorgenti è stato fatto un sopralluogo dei carabinieri accompagnati da alcuni volontari che hanno fotografato lo stato di degrado e di abbandono in cui versano le sorgenti di Imbuto che forniscono l’acquedotto comunale e anche di altri comuni vicini. In giornata il problema è scoppiato in tutta la sua drammaticità. E stasera la Gori ha riconosciuto la veridicità delle proteste degli abitanti chiudendo le sorgenti e annunciando l’invio di autobotti.
(nella foto lo stato di degrado in cui versano le sorgenti di Imbuto)
Articolo pubblicato il giorno 18 Marzo 2018 - 19:36