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Giovane morto in piscina, Borrelli: “Nel nuoto troppi risultati sorprendenti e pochi controlli medici”

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Napoli. “Si faccia piena luce sulla morte del diciassettenne morto mentre si allenava in piscina perché è il secondo caso del genere che colpisce un nuotatore nel giro di pochi mesi, visto che nell’agosto del 2017, a Modena, era morto il ventitreenne Mattia Dall’Oglio”. A chiederlo il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, raccogliendo la denuncia di alcuni genitori di giovani e giovanissimi nuotatori “preoccupati per questa morte improvvisa che ha sconvolto in modo particolare coloro che, a vario titolo, vivono il mondo del nuoto”. “Alle gare, sempre più spesso, si vedono risultati straordinari e sorprendenti e qualche dubbio sul modo in cui si raggiungono quei risultati nasce” ha raccontato una mamma che preferisce restare anonima per non danneggiare il figlio che è un atleta professionista. “Al di là di questo, però, al momento, nel nuoto, è previsto un solo controllo cardiaco all’anno, a differenza di quel che accade in altri sport dove i controlli sono maggiori e, visto quel che è successo, potrebbe essere insufficiente” ha aggiunto Borrelli per il quale “bisogna aumentare i controlli e approfondirli ulteriormente e, al tempo stesso, bisogna informare i ragazzi e le loro famiglie sui rischi legati all’uso di integratori, anche quelli permessi e leciti perché non si può scherzare con la vita dei ragazzi”.
Mario Riccio, 17 anni, originario di Casalnuovo si stava allenando nella vasca del Delphinia Sporting Club quando si è sentito male. Era tesserato con l’associazione sportiva Acquachiara di Pomigliano. Il giovane era stato prontamente soccorso e gli era stato anche applicato il defibrillatore ma non c’era stato nulla da fare.
“Credo che i protocolli vadano rivisti perchè tragedie come quella accaduta ieri a Mario, che non hanno la stessa risonanza di quella di Astori, accadono sempre più spesso nello sport dilettantistico”. Esprime preoccupazione e chiede controlli medici più meticolosi l’ex azzurro di pallanuoto Franco Porzio, presidente dell’Acquachiara, la società sportiva a cui era iscritto il giovane 17enne deceduto ieri in piscina a Caivano dopo avere accusato un malore mentre si allenava. Porzio, stamattina, si e’ recato in visita a casa dai genitori del giovane, a Casalnuovo. A loro ha espresso il suo dolore per l’accaduto: “I genitori sono distrutti – ha detto Porzio – c’erano le famiglie di tutti i ragazzi che nuotavano con Mario e la sorella, 35-40 ragazzi, la nostra famiglia”. “Secondo quanto mi è stato riferito – ha detto ancora il presidente dell’Acquachiara – è stato fatto tutto il possibile per rianimarlo, c’erano anche i genitori, che ora non riescono a darsi pace. Mario sarebbe morto all’istante, mentre stava nuotando. Quando è stato portato fuori già non c’era più niente da fare”. “Credo si possa e si debba fare di più, – ha sottolineato l’ex campione azzurro di pallanuoto – anche se esiste una percentuale di imponderabilità è necessario fare tesoro di queste tragedie e lavorare affinchè non accadano più”. Nelle prossime ore la Procura della Repubblica di Napoli Nord dovrebbe fissare la data dell’esame autoptico sul ragazzo, la cui salma ieri è stata trasferita nel II Policlinico di Napoli: grazie a quegli accertamenti si potrà fare luce sull’accaduto.


Articolo pubblicato il giorno 9 Marzo 2018 - 14:02

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