Un sequestro conservativo per 363 milioni di euro ai danni della Bank of Valletta: il popolo degli obbligazionisti della Deiulemar, la compagnia di navigazione, torna a sperare di ricevere buona parte dei soldi investiti nell’ex colosso armatoriale. La notizia piรน attesa e importante รจ arrivata ieri mattina dopo la decisione del giudice Valentina Vitulano di riservarsi la decisione sulla richiesta formulata dai tre componenti della curatela fallimentare della societร di fatto. Per il tribunale di Torre Annunziata insomma quei soldi sono transitati nelle casse dell’istituto di credito, e partecipato in una quota dallo stesso Stato maltese. Qui sono poi spariti senza che i vertici della Bank of Valletta riuscissero ad indicare dove fossero finiti. Fino al sequestro conservativo di ieri, che chiama in causa proprio i beni dell’istituto maltese. Sotto chiave praticamente la metร dei soldi vantati dagli obbligazionisti, che hanno investito circa 720 milioni di iero nei presunti “bond” emessi in serie dalla societร di via Tironi e poi diventati carta straccia.
Una decisione salutata con soddisfazione dai componenti della curatela fallimentare della societร di fatto, che sulla necessitร di ยซcongelareยป questi soldi si erano notevolmente spesi negli ultimi tempi: “Il provvedimento scrivono in un comunicato i tre curatori, Giuseppe Castellano, Massimo Di Pietro e Antonio Denotaristefani di Vastogirardi che naturalmente รจ suscettibile di reclamo, costituisce un successo di grande rilievo, anche perchรฉ rappresenta una conferma importante, anche se per il momento soltanto provvisoria, della validitร delle tesi della curatela”. ร infatti facile prevedere che gli avvocati dell’istituto di credito maltese, dopo avere ricevuto le motivazioni legate al provvedimento, provvederanno a presentare ricorso. ย Di fatto perรฒ la palla passa nuovamente alla curatela fallimentare: come scrive nel suo dispositivo il giudice Vitulano il tribunale ยซautorizza la curatela del fallimento Deiulemar societร di fatto a procedere al sequestro conservativoยป rimettendo alla scelta della stessa curatela ยซla concreta individuazione dei beni (mobili, mobili registrati, immobili, somme o crediti) su cui attuarloยป. Escluso al momento l’eventuale ricorso a rogatorie internazionali, in quanto sul caso legato alla competenza territoriale c’รจ giร stata una precedente decisione del tribunale oplontino. Come sancito dal giudice delegato Fabio Di Lorenzo, la societร รจ una ยซcostolaยป della Deiulemar compagnia di navigazione, nata dalla constatazione che gli armatori coinvolti nel crac hanno agito per distrarre i beni dell’ex colosso armatoriale, favorendo cosรฌ un indebito arricchimento personale. Con la societร di fatto sono insomma stati dichiarati falliti i singoli armatori, coinvolgendo nel crac i beni appartenenti a ogni singolo fallito e non direttamente riconducibili alla compagnia. I curatori pongono poi l’accento sul fatto che ยซil provvedimento concesso fa giustizia per quanto non ve ne fosse alcun bisogno di qualsiasi illazione circa presunti pregiudizi da parte del tribunale di Torre Annunziata, o di suoi componentiยป.
Articolo pubblicato il giorno 28 Marzo 2018 - 11:11