Matteo Renzi, secondo quanto si apprende da fonti dello stato maggiore dem, avrebbe deciso di dimettersi da segretario del Pd. Il suo intervento al Nazareno è atteso per il pomeriggio.”Questo voto rappresenta una sconfitta storica e drammatica che segna l’anno zero per la sinistra in Italia. Gli elettori ci hanno detto quale deve essere il ruolo del Pd in questa legislatura, breve o lunga che sia. Il nostro posto è l’opposizione. Quindi bene dirlo subito e con chiarezza: il Pd non dovrà essere la stampella di nessun governo, di nessun tipo”. Lo afferma Mattia Zunino, segretario dei Giovani Democratici in un post su Facebook. “Se qualcuno ha questa idea in testa è bene che sappia che ci troverà sulla prima linea del fronte a combattere questa sciagura con ogni mezzo e con tutte le nostre forze. Ora la sfida della nostra generazione è quella di ricostruire la sinistra in Italia. Dobbiamo salvare il Pd, anche da se stesso”. “Dobbiamo rifondare il Pd e per farlo serve una seria analisi di quello che è successo e serve che i gruppi dirigenti si assumano le proprie responsabilità prendendo atto di quanto accaduto. Serve azzerare tutto e ricominciare da capo. È tempo che la nostra generazione si assuma la responsabilità di essere alla testa di questa storia”, conclude Zunino. “Non c’è dubbio che siamo di fronte a una sconfitta nostra e di tutta la sinistra, sia sul piano nazionale che in tutto il Piemonte, a eccezione di qualche isola torinese, in cui il PD si conferma la prima forza, e la coalizione si avvantaggia del consenso assai rilevante avuto dalla lista Bonino”. Così il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino: “Per quanto riguarda ancora il torinese, e solo il torinese, è evidente che se il centrosinistra fosse stato unito forse non avremmo perso in alcuni collegi. Al posto di quegli esponenti del centro destra che hanno già le bottiglie in fresco da stappare alle prossime regionali, la prenderei con una certa calma, perché come ho già detto altre volte i punti si contano quando le bocce sono ferme, e come già dimostrato altre volte, ogni elezione ha la sua storia, un anno è lungo e possono succedere molte cose, sia a livello locale che nazionale. Ricordo di aver vinto, nel 2001, da sindaco a Torino quando Berlusconi trionfava in tutta Italia. Sul piano nazionale, mi sembra che si imponga l’apertura di una discussione congressuale, partendo ovviamente dall’azzeramento dei vertici. Il problema però non può essere solo questo o quel segretario o segretaria: il tema è in tutta evidenza -anche alla luce della crisi di tutta la sinistra europea – ritrovare l’identità e il programma di una sinistra che sappia governare guardando ai giovani, alla crescita e all’inclusione sociale”.
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