Gli inquirenti non hanno dubbi che si sia trattato di una vera intimidazione nei confronti della famiglia Lo Russo, i famosi “Capitoni”di Miano. Le scritte illeggibili fatte con bombolette spray di colore giallo e rosse sull’auto di una parente dei Lo Russo sono un segnale verso i congiunti. Quattro sono collaboratori di giustizia (il primogenito Salvatore, il terzo e il quarto fratello maschio Mario e Carlo, Antonio Lo Russo, figlio di Salvatore) e anche se la proprietaria della Fiat 500L risulta incensurata e non avere niente a che fare con i clan e la camorra per gli investigatori è evidente che il segale sia rivolto ai parenti. La donna che aveva parcheggiato la sua auto in via Caprera stamane ha avuto la sgradita sorpresa di trovarla imbrattata con scritte illeggibili. Ha presentato una formale denuncia e d è stata sentita a verbale dalla polizia alla quale ha riferito di non aver mai subito minacce o altri tipi di richieste. Ma nella zona dopo gli ultimi arresti del novembre scorso con 40 tra i nuovi esponenti dei reduci del clan finiti in carcere è in atto una vera e propria faida per il controllo delle piazze di spaccio una volta in mano ai Lo Russo tra i Nappello spalleggiati dai Licciardi della Masseria Cardone che da tempo vogliono mettere le mani su Miano e i reduci dei capitoni con gli altri Lo Russo liberi, i Perfetto e i Ferrara-Stabile di Chiaiano. In questo scenario molto complesso si inserisce l’intimidazione alla donna imparentata con i Lo Russo.
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