C’è anche il boss Ciro Rinaldi detto “My way” tra gli otto arrestati per il duplice omicidio compiuto nel circoletto ricreativo del Lotto 0 a Ponticelli del 17 giugno del 2016 in cui furono uccisi Raffaele “Ultimo” Cepparulo, uno degli ultimi fedelissimi dei “Bardudos” rimasti in libertà e l’innocente 19enne di San Giorgio a Cremano, Ciro Colonna. Insieme con il boss sono stati raggiunti dall’ordinanza in carcere anche Anna De Luca Bossa, già detenuta a Santa Maria Capua Vetere, e Antonio Rivieccio, già detenuto a Poggioreale. Gli altri cinque arrestati invece sono Giulio Ceglie, Cira Cipollaro, Luisa De Stefano, Vincenza Maione, Michele Minichini, figlio di Anna De Luca Bossa. Dopo l’omicidio al rione Sanità ci fu l’esplosione di fuochi d’artificio: un macabro rituale da parte dei Vastarella per festeggiare la morte di uno dei nemici. Il destino di Raffaele “Ultimo” Cepparulo era segnato. Era ricercato dalle ronde dei Vastrella che avevano l’ordine ben preciso di eliminarlo in qualsiasi momento sarebbe stato avvistato e in qualsiasi posto e poi aveva ricevuto minacce a Ponticelli dove aveva cercato rifugio presso alcuni parenti e forse dove cercava alleanze. La sua presenza però era ingombrante, scomoda e pericolosa in una zona dove i De Luca Bossa stavano mantenendo la pax da un po di tempo. Andava eliminato subito. “Ultimo” era stato avvisato, lo avevano cercato gli uomini del clan dopo la prima “Stesa” alla Sanita in via Fontanelle del 25 maggio. Si erano addentrati fin dentro le Case Nuove, il suo quartiere, ma non l’avevano trovato, in via Padre Ludovico da Casoria. E anche qui c’era stata una “stesa”di avvertimento con alcuni colpi sparati in aria. Ma “Ultimo” era determinato ad andare fino in fondo. Lui come tutti i ribelli “barbudos” sognavano come nella rivoluzione cubana “Victoria o muerte!”. e così è stato per lui. E’ arrivata la morte perché quattro giorni prima di essere ucciso aveva tornato a sparare in via Fontanelle regno dei Vastarella e teatro dell’agguato del circolo Maria Santissima dell’Arco del 22 aprile scorso nel quale si sospetta Cepparulo avesse fatto da battistrada su una delle moto che avevano preceduto il killer Emanuele Esposito. Era uno degli irriducibili della cosca cacciata dal rione Sanità dopo l’uccisione di Ciro ‘o spagnuolo Esposito e poi del padre, il boss Pierino Esposito. Cepparulo fu fermato nel mese di marzo insieme con Vincenzo Danise uno dei killer del gruppo Mallo arrestato ad inizio maggio del 2016 insieme con il nuovo ras della Don Guanella. Danise e Cepparulo furono portati in questura e in quell’occasione Danise fu denunciato in stato di libertà perché aveva violato il foglio di via obbligatorio da Napoli. Dopo l’arresto di Mallo, Danise e Paolo Russo avvenuto ad inizio maggio e poi quello di Antonio Genidoni, la mamma Addolorata Spina, la moglie Vincenza Esposito ed Emanuele Salvatore Esposito, era rimasto con pochi irriducibili. Ma tutti convinti ad andare avanti nella loro guerra contro i Vastarella. Attraverso i social cercano di fare proseliti, lanciavano messaggi: era un duro. Il corpo massiccio tatuato ovunque di messaggi inneggianti ai “barbudos”. Sulla schiena aveva tatuato la scritta “Ciro Esposito Genidoni nella vita e nella morte. Sempre insieme, ti amo O’ Spagnuò”, ma anche il nome di Antonio Genidoni scritto in corsivo come quello di Ciro ‘o spanuolo, la scritta Love composta da una pistola rovesciata al posto della L, una bomba a mano al posto della O, un rasoio al posto della V e un un mitra stilizzato al posto della E, e poi ACaB. Questo era Raffaele “Ultimo” Cepparulo che si mostrava con tutto il suo orgoglio e il carisma sulla sua pagina Facebook. Il giorno dell’agguato nel circolo perse la vita anche l’innocente Ciro Colonna, studente dell’istituto “Scotellaro” di San Giorgio a Cremano che si trovava nelle vicinanza del tavolo dove Cepparulo stava giocando a carte.
Articolo pubblicato il giorno 26 Marzo 2018 - 17:34 / di Cronache della Campania