Aversa. Beppe Grillo arriva al trinunale di Napoli Nord per testimoniare in un processo per diffamazione nei confronti di un ex attivista del movimento e all’uscita Angelo Ferillo, l’imputato, espulso dal M5S ha cercato di impedire l’uscita in taxi del garante chiedendogli provocatoriamente: “Dove sono finiti i fondi per la pubblicità?”. Ferrillo si è messo davanti al taxi sbarrando la strada a Grillo. Sono intervenute le forze dell’ordine per allontanarlo lui ha provato a fare resistenza, ma Grillo è riuscito a guadagnare l’uscita. Prima Beppe Grillo ha testimoniato al processo che vede imputato per diffamazione Ferillo, querelato da Gianroberto Casaleggio per delle frasi scritte su Facebook. Nel corso dell’udienza il Garante del M5S rivolgendosi all’avvocato di Ferillo ha detto: “Non c’è mai stato nessun rapporto economico tra il movimento e la Casaleggio associati. Il movimento non è nato per scopo di lucro ma per migliorare il Paese. E chi lo criticava era contro il cambiamento. Mettetevelo in testa. Noi vogliamo cambiare il Paese”. Il Movimento 5 Stelle è nato dall’idea “di due persone di successo, che stavano benissimo e non avevano particolari necessità, come me e Casaleggio, ma solo per dare una mano al Paese. Ci abbiamo rimesso, ma siamo felici di averci rimesso se oggi siamo il primo movimento del Paese. E non consento a nessuno di rovinare una cosa bella”. Ha ribadito Grillo nel corso della testimonianza in tribunale.
“Il blog “Beppe Grillo.it” e’ stato sempre gestito dalla Casaleggio Associati per motivi economici e commerciali. Il blog nacque prima del Movimento e i pezzi che pubblicavamo lì scrivevamo io e Gianroberto Casaleggio” ha ribadito Grillo. Stamane Beppe Grillo è arrivato, in taxi, ad Aversa al Tribunale di Napoli Nord per deporre come testimone nel processo per diffamazione attivato dalla querela di Gianroberto Casaleggio (deceduto nell’aprile 2016) contro l’ex attivista dei Cinque Stelle Angelo Ferrillo. Angelo Ferrillo, ideatore del blog “La terra dei fuochi” ed ex attivista del Movimento 5 Stelle, era stato querelato da Gianroberto Casaleggio nel 2015 per un post scritto su Facebook che escluso da una consultazione online, diede del ‘fallito’ ad uno del nord. Casaleggio ritenne che quella frase fosse rivolta a lui. La querela dopo la morte di Gianroberto Casaleggio è stata portata avanti dal figlio Davide con la costituzione di parte civile, che è stato anche ascoltato come testimone nella scorsa udienza. Grillo, ascoltato per circa mezz’ora, ha raccontato di aver firmato lui all’epoca l’espulsione di Ferrillo perchè fino ad “ottobre 2015 c’ero io, poi fu istituito un Comitato d’Appello”. Grillo, rispondendo alle domande dell’avvocato di Ferrillo, Marco Di Scisciolo, ha spiegato di ricordare l’episodio della querela e cosa Ferrillo scrisse su Facebook perchè gli fu riferito, ma di non avere una conoscenza personale di Ferrillo come attivista. “Il blog – ha detto Grillo – veniva gestito per fini economici da Casaleggio”. In merito alla querela, la difesa ha ribadito a Grillo che nel Movimento non c’è diritto di critica e che quella di Ferrillo era una critica e non un’offesa portando ad esempio tutti gli appellativi attribuiti da Grillo in questi anni ad altri politici come Berlusconi o a personaggi quali Rita Levi Montalcini. “Infatti io dicendo quelle cose – ha risposto Grillo – ho sbagliato e ho pagato. Sono stato querelato. Chi sbaglia paga e quella di Ferrillo era un’offesa. Non permetto a nessuno di infangare una cosa bella e pulita che abbiamo creato”. Al termine dell’audizione, davanti al giudice monocratico Annamaria Ferraiolo, Grillo ha lasciato il Tribunale senza fermarsi con i cronisti. La prossima udienza si terrà il 18 giugno. All’uscita del tribunale Grillo è stato fermato da un’attivista dell’aversano candidata ma non eletta. “Beh – ha risposto Grillo – il Movimento non è nato per occupare poltrone, ma per impegnarsi sui territori. Continua a farlo”. Poi Ferillo ha tentato di impedire che il Garante del Movimento salisse sul taxi, male forze dell’ordine hanno fatto da scudo permettendo al comico genovese di andare via.
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