Anacapri. E’ sempre acceso il tema relativo all’unificazione dei comuni di Capri ed Anacapri. Un tema delicato che può essere ovviato creando una sinergia tra i due enti presenti sull’isola. E’ quanto ha espresso Costanzo Federico, già consigliere con delega alle Politiche Sociali del comune di Anacapri. “E’ da qualche settimana che si è nuovamente acceso il dibattito sulla possibilità di fusione dei comuni dell’Isola di Capri – scrive – A tal proposito essendo stato, nella passata legislatura, consigliere incaricato alle Politiche Sociali del Comune di Anacapri, avrei piacere a muovere alcune osservazioni in merito.
Siamo reduci da un voto nazionale che tanto ha detto ed ha fatto intendere (mi auguro!) a chi è in prima linea a far politica ad ogni livello e siamo alla vigilia, tra un anno, del voto per rinnovare i consigli comunali dell’isola. Ritengo abbastanza inutile porre un tema del genere come il Comune Unico che risulta essere divisivo, fazioso ed estremamente delicato nella sua trattazione e valutazione.
Certamente – prosegue – l’Isola di Capri porta con se potenzialità naturali, venuteci per Grazia di Dio, ma al contempo ha tante potenzialità ancora inespresse che sono rimesse alla bontà ed alla bravura di coloro che sono chiamati a servire attraverso ruoli politici, la propria popolazione. E’ evidente che Anacapri e Capri nonostante siano confinanti abbiano delle profonde diversità legate al territorio, alle tradizioni, alla storia ma è anche vero che in fondo Capri è percepita ai più come un’unica entità ed un’unica isola, con un solo approdo, una sola rete viaria, una sola IMMAGINE e via di questo passo. Pertanto ciò rende necessario una reale sinergia tra i due Enti su molteplici temi e problematiche relative al benessere dei cittadini residenti e dei tanti ospiti che arrivando sull’isola, ancora numerosi, ci consentono di vivere. Con le politiche sociali lo abbiamo realizzato con l’ ingresso dapprima nell’ambito territoriale con i Comuni della penisola sorrentina e successivamente, vivaddio, tra i soli comuni di Capri. E mi chiedo perché non estendere l’esperienza delle Politiche Sociali agli altri servizi e funzioni comunali? Mi riferisco all’Unione dei Comuni, prevista dall’art.32 del TUEL che prevede un Ente costituito da Comuni contermini finalizzato all’esercizio associato di funzioni e servizi. Ad esempio la condivisione di politiche di sviluppo territoriale, viabilità e trasporti, marittimi e terrestri, gestione del personale, rifiuti. Sarebbe un giusto compromesso tra il Comune unico e quindi la fusione ed il semplice tavolo tecnico su determinate problematiche che spesso e volentieri porta a nulla di fatto o a soluzioni di compromesso o a semplici scambi di opinioni. Ci sono tante tematiche che andrebbero condivise sinergicamente ed organicamente che riguardano il futuro di questo territorio da qui a trent’anni. E penso in primis all’economia interna dell’isola, al problema abitativo che le nuove generazioni si troveranno ad affrontare e con esso la prospettiva di un futuro felice in questa terra. Penso all’ analisi del tasso di natalità, al sostegno reale verso coloro che rappresentano il punto “debole” della società, i disabili, gli anziani, i poveri! Penso alla cultura ed alle bellezze che andrebbero rimesse al centro delle politiche isolane quali ad esempio la Certosa, Villa Jovis, la riscoperta della storia che ha fatto grande nei secoli l’intera isola di Capri. Accantoniamo i campanilismi, le faziosità e piuttosto riuniamo le forze con serietà e serenità per prendere in mano questa bellissima isola e proiettarla nella modernità facendo in modo che nel prossimo futuro questa possa ancora sorridere a noi capresi nella qualità di abitanti e titolari della nostra terra e non come “ospiti” che per forza di cose dovranno ammirarla da lontano”.
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