Botox ‘spiana rughe’ contraffatto importato e distribuito in tutta Italia. E’ quanto ha scoperto il Nas di Firenze dopo una lunga e articolata indagine denominata ”False Botox”, finalizzata al contrasto della contraffazione dei farmaci e all’illecita importazione e distribuzione sul territorio nazionale di medicinali esteri ad uso umano, privi di autorizzazione all’immissione in commercio. L’attività d’indagine, avviata dai Nas nel gennaio 2016 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze, in particolare dal sostituto procuratore Giuseppina Mione, ha avuto origine da una segnalazione dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), relativa a una presunta contraffazione di farmaco a base di tossina botulinica e ha permesso di individuare diversi soggetti, operanti su tutto il territorio nazionale, che commercializzavano, al di fuori del regolamentato circuito farmaceutico, con estrema disinvoltura e mancanza di scrupolo, medicinali ad uso umano (a base di tossina botulinica) contraffatti. Di fatto, è stato svelato un canale distributivo alternativo, privo di qualsiasi autorizzazione/regolamentazione, attraverso il quale, oltre al Botox contraffatto, veniva illegalmente introdotto sul territorio nazionale e messo in commercio analogo farmaco, prodotto esclusivamente per il mercato turco. Le indagini sin da subito si sono concentrate su un soggetto della provincia di Firenze, che distribuiva illecitamente flaconi di medicinali contraffatti. Il monitoraggio dei suoi circuiti relazionali e diversi sequestri di medicinali contraffatti e/o illecitamente commercializzati, per un totale di circa 900 confezioni, eseguiti in distinte e mirate fasi operative, hanno permesso di estendere le indagini nei confronti di altre persone in varie regioni d’Italia. Nel corso di una serie di perquisizioni disposte nel mese di marzo 2017 dalla Magistratura, operate da militari del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, è stata smantellata l’illecita rete distributiva e sono state sequestrate ulteriori 400 confezioni di farmaci contraffatti e/o di provenienza estera, diversi flaconi privi di etichetta contenenti sostanze anonime, unitamente a centinaia di confezioni vuote, primarie e secondarie, ancora imballate, verosimilmente contraffatte e, in ogni caso, di provenienza delittuosa, recanti i marchi di aziende farmaceutiche. Le successive analisi quali-quantitative, eseguite presso i laboratori dell’Azienda Farmaceutica vittima della contraffazione e presso quelli dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, con il supporto di Aifa, hanno, rispettivamente, confermato la contraffazione dei farmaci, evidenziato la presenza nei flaconi anonimi di sostanze tossiche e pericolose per la salute pubblica. Complessivamente sono 9 gli indagati nell’inchiesta, per quattro di loro la Procura della Repubblica di Firenze ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini. I reati contestati sono: concorso in ricettazione, commercio di sostanze tossiche pericolose per la salute pubblica, illecita importazione nello Stato e distribuzione all’ingrosso di medicinali. Per i restanti cinque gli atti, sono stati trasmessi con formulazione di analoghe responsabilità penali, alle Procure territorialmente competenti di Padova, Lucca, Napoli e Bologna.
Articolo pubblicato il giorno 16 Febbraio 2018 - 08:44