Scafati.”La città storta – La città diritta” inaugura la serie di incontri di “Sguardi Contemporanei” sui temi locali.
Un evento il cui oggetto centrale è l’urbanistica e che si terrà venerdì 2 febbraio alle ore 18.30 presso il circolo Arci Ferro 3 (via Chiesa Madre, 14) di Scafati.
Un tema complesso che sarà affrontato senza rifuggire dagli inevitabili aspetti tecnici, ma che allo stesso tempo vuole essere soprattutto una visione e una speranza per Scafati.
Interverranno l’avvocato Giuseppe Vitiello, il dirigente tecnico di Agroinvest Michele Russo e l’urbanista Alessandro Dal Piaz.
L’incontro, spiegano gli organizzatori, è un tentativo di iniziare una discussione tra le macerie della città di Scafati, senza cadere in nessuna illusione ma avendo, al contrario, il coraggio e la presunzione di donare alla comunità l’indicazione di un sentiero di luce dopo troppi anni di buio.
Le città, da cui derivano le parole “cittadino” e “civiltà”, da tempo non esistono più nel loro senso profondo e vero, perché le comunità sono diventate solo agglomerati urbani, non sono più luoghi dotati di un disegno urbanistico ed architettonico.
E allora c’è da chiedersi, per esempio, dove inizia Napoli? Dove inizia l’Agro? Dove inizia Scafati?
Non c’è arrivo, non c’è perimetro, non c’è città, non c’è ordine, non ci sono un dentro e un fuori.
E’ normale, pertanto, che le città/comunità non esistono più ed è per questo che le passioni civili sono fortemente in crisi, così come non esistono più possibilità reali di sviluppo economico ed occupazionale.
La città non è più luogo di cultura e di ordine ma una giungla, la “Natura” selvaggia e disorganizzata che nel passato avevamo lasciato “fuori” costruendo le mura per tenere lontano il pericolo, le belve e i nemici, sono crollate e tutti questi elementi problematici ormai spuntano da dentro: violenza, insicurezza, pericoli.
Quindi il deserto cresce e se vogliamo trasformarlo per un rinnovamento bisogna ripartire dalle fondamenta culturali-politiche del nostro stare insieme, così anche bisogna ripensare e ridisegnare anche le fondamenta strutturali-materiali.
Abbiamo, pertanto, la necessità di ridefinire cosa è una città, qual è il suo perimetro, quali i servizi che deve e può offrire, quale sviluppo economico è ancora possibile.
Nel far questo non vogliamo, però, parlare di una città astratta, ma proprio di Scafati, da qui il bisogno di organizzare un evento sul tema “La città storta e la città diritta” per riflettere insieme sulla nostra speranza concreta futura, mettendoci in ricerca e senza cadere in facili illusioni.
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