Scafati. “Andrea Ridosso non è un pedofilo e non aveva nel suo cellulare foto pedopornografiche, ma solo quella del nipotino”. Lo sostiene l’avvocato Paolo Gallina, difensore del giovane scafatese coinvolto, nell’inchiesta per il voto di scambio a Scafati che ha deciso di querelarei giornalisti che hanno pubblicato la notizia su un suo possibile coinvolgimento in un’indagine per detenzione di materiale pedopornografico. L’avvocato ha depositato una querela alla Procura di Salerno nei confronti di chi ha pubblicato la notizia di un possibile coinvolgimento di Ridosso, fratello di Luigi jr, in una vicenda legata alla pedopornografia. Andrea Ridosso, indagato nell’ambito del processo per voto di scambio che ha visto finire in carcere l’ex sindaco di Scafati, Angelo Pasqualino Aliberti, sarebbe stato diffamato. Sul suo telefono cellulare, sequestrato e visionato nell’ambito delle indagini della Dda, sul clan Loreto-Ridosso e sui voti che il gruppo criminale avrebbe portato all’ex sindaco, fu trovata una foto di un bambino, inviatagli proprio dal fratello Luigi, in carcere nell’ambito dell’inchiesta. “Andrea Ridosso, incensurato e persona estranea a logiche criminali, che sta conseguendo una seconda laurea per l’insegnamento è stato diffamato – dice l’avvocato Gallina – una sola foto, di fatto non può configurare l’ipotesi di divulgazione di materiale pedopornografico, quella foto di cui hanno parlato i giornali era del nipotino e gli era stata inviata dal fratello, cioè il papà del bambino, anche in modo goliardico. Di questo si è accorta anche la Procura antimafia di Salerno che non ha mai iscritto Andrea Ridosso nel registro degli indagati per questa ipotesi di accusa. I pm hanno correttamente svolto il loro incarico ritenendo Ridosso estraneo a qualsiasi accusa di questo tipo”. L’immagine era stata estrapolata dal telefono cellulare del giovane, nel corso delle indagini, e depositata agli atti del processo che coinvolge Angelo Pasqualino Aliberti, nel corso del Riesame davanti ai giudici di Salerno. La querela per diffamazione, presentata da Andrea Ridosso attraverso il suo legale, dovrà ora essere valutata dalla Procura.
Articolo pubblicato il giorno 7 Febbraio 2018 - 19:01